Natale come occasione per regalare empatia

Il regalo più bello

sPunti Di Vista

Clara era imprevedibile. Le piaceva vedersi fuori dagli schemi preconfezionati, le piaceva cambiare e comunicare a tutti ogni suo mutamento, perché la vita è fare e il fare trasforma.

Amava conoscere cose nuove e condividerle, perché conoscere arricchisce e condividere arricchisce sé e gli altri.

E si trovava a disagio con quelle persone convinte che solo i loro interessi erano importanti e superiori a tutto.

Musica, libri, scienze, lavoro, macchine, cibo; luoghi di ritrovo frequentati, negozi, città e paesi in cui vivevano, modo di vestire, animali domestici, casa, amici. Addirittura le malattie e i problemi erano di più. Sempre in competizione, sempre a prevalere.

Ma per arrivare prima degli altri bisognerebbe che tutti stessimo correndo la stessa corsa, che a tutti piacciano le stesse cose. Se io adoro le tisane, che mi importa che tu sia esperto e beva vini col retrogusto fruttato alla vaniglia? Che poi di tisane alla vaniglia ne trovo quante ne voglio”.

Intorno a lei, persone indaffarate a comprare i regali di Natale, molte compiaciute delle scelte fatte per mettere in risalto il proprio stile – mica quello di chi li doveva ricevere! –  snaturando anche il senso del donare.

Inutile negare che a tutti piace eccellere, è una questione di fierezza personale Ma la maggior parte di noi sa anche che ci sono dei limiti, che nei rapporti con gli altri serve un approccio modesto e, soprattutto, un cuore empatico in grado di comprendere e rispettare i diversi punti di vista. Che per creare ambienti armoniosi, più che gareggiare è utile accogliere.

Questo pensava mentre era ferma a godersi le luci e i colori della vetrina dei dolciumi. Entrò.

Prendo quelle”, disse alla commessa, indicando le confezioni infiocchettate dei cioccolatini, “me ne dia una decina, ho amici golosi”.

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