Pichetto Fratin a L'Aquila

Inaccettabile la battuta di Pichetto Fratin sul clima

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La battuta con la quale il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha iniziato il suo intervento a L’Aquila è inaccettabile e dimostra tutta la sua inadeguatezza in quel ruolo.

“C’è la neve, quindi il cambiamento climatico non si adatta”, così il Ministro ha esordito nel convegno tenutosi ieri, per presentare il progetto del Comune dell’Aquila sulle Comunità energetiche rinnovabili.

Meteo e clima

Un Ministro dell’Ambiente, dovrebbe pensare due volte a quello che dice e non può permettersi uscite di questo genere, visto che il cambiamento climatico, ormai crisi climatica, sta provocando già oggi morti, feriti, dislocazioni, migrazioni e danni notevolissimi. Anche in Italia, per altro. E una battuta del genere è inaccettabile.

Il tema centrale del convegno organizzato dal Comune doveva essere quello della presentazione del progetto con il quale il Comune sta partecipando ad un bando finanziato con il Fondo Complementare al PNRR. Che, quindi, al momento è solo una speranza che potrà concretizzarsi. E da residente, cittadino, italiano e Ambasciatore del Patto europeo per il Clima, non posso che auspicarne l’aggiudicazione e il relativo finanziamento.

La propaganda sulla “ldeologia ambientalista”

Purtroppo, però, sin da subito e in quasi tutti gli interventi è diventato una kermesse contro quella che hanno chiamato “l’ideologia ambientalista”. Di fatto un incontro di propaganda nel quale, compreso il rettore vicario di Univaq, Cipollone, ha addirittura aggiunto che l’ideologia di cui hanno parlato viene da ambienti “radical chic”. Come se si fosse dimenticato che parlava con un ruolo pubblico in un contesto pubblico. 

Beh, forse è il caso di ricordare a tutti, che quella che costoro chiamano ideologia ambientalista, riferendosi forse alle spinte e alle pressioni che arrivano ormai da buona parte dell’opinione pubblica, dalle parti sociali e da molta parte anche del mondo dell’istruzione e della ricerca, e anche degli ambienti imprenditoriali più avanzati, verso l’utilizzo di fonti energetiche da energie rinnovabili (sole, vento, acqua in particolare) e lo stop all’utilizzo delle fonti fossili (carbone, gas e metano), viene dalla scienza mondiale del clima (IPCC su tutti) o, persino, dall’Agenzia Internazionale dell’Energia. Al Ministro che poi parla di cambiamento climatico grande, e a tutti, ricordo che le cause sono da ricercare nelle fossili, compreso il gas con il quale stanno per vincolare il nostro Paese ancora per decenni.

Italia come Arabia Saudita delle rinnovabili

E’ incredibile, ma forse neanche tanto che la posizione più avanzata ascoltata nel convegno sia venuta dal dottor Pagliuca di Confindustria che bene ha fatto a sottolineare che l’Italia, per le sue caratteristiche, potrebbe essere e diventare l’Arabia Saudita delle rinnovabili. E che quello che chiedeva al Ministro Pichetto Fratin è lo sblocco autorizzatorio di circa 180GW di progetti di nuova potenza energetica da fonti rinnovabili. Poteva essere una buona occasione di confronto su tematiche importanti. Peccato, si è dimostrato un incontro ideologico, hanno ragione: ma contro le ragioni del clima e del futuro verso cui sta andando tutto il mondo, non solo l’Europa.

Ce ne sarebbe da dire tanto su ciascuno degli interventi del convegno, dalla Mission Adaptation UE al percorso che ha portato al price gap sul gas; dalle auto a combustione interna alle trivellazioni in Adriatico. Ma sarebbe troppo lunga. Magari ci tornerò in seguito.

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