Da Gagliano Aterno (AQ) un modello di riattivazione territoriale

Riattivazione territoriale a Gagliano Aterno
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Cos'è la riattivazione territoriale? Ce lo dice NEO: come neopopolamento, che è il termine che i promotori hanno scelto per descrivere il loro progetto che vuole fornire una risposta alla “domanda di montagna” crescente. Un progetto strutturato, che punta a raggiungere diversi obiettivi servendosi di molteplici strumenti, primo fra tutti il coinvolgimento di persone interessate ai temi del ripopolamento, della rinascita delle aree interne, della sostenibilità, della rigenerazione urbana, della formazione.

Già, perché NEO – nuove esperienze ospitali parte da una call finalizzata ad attrarre nuovi abitanti in un borgo dell’entroterra abruzzese, nuove forze in grado di riattivare il territorio arricchendolo con socialità, professionalità, entusiasmo, esperienza, lavoro in rete, condivisione.

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Il luogo

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Ci troviamo in provincia dell’Aquila, ai piedi del massiccio del Velino, nel piccolo borgo di Gagliano Aterno. I suoi 254 abitanti sono vegliati dall’omonimo castello che svetta sul caseggiato. La chiamata arriva da questa “area interna delle aree interne”, come è stata definite dal giovane sindaco del paese, Luca Santilli.

Gagliano Aterno è situato nel cuore del cratere sismico 2009 e sta sperimentando ormai da un anno e mezzo delle pratiche di rigenerazione del territorio che partono dal basso, accompagnate dagli approcci teorici dell’antropologia applicata. Grazie alla collaborazione tra amministrazione, comunità e università.

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I protagonisti

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Una delle figure di riferimento del progetto è il giovane ricercatore Raffaele Spadano dell’Università della Valle d’Aosta e del gruppo di ricerca Montagne in Movimento, che sta coordinando dall’aprile 2021 una serie di progetti che puntano a uno sviluppo del territorio concreto, inclusivo, ecologico e autodeterminato da chi lo abita. La chiave per attivare questi processi è l’incontro e l’apertura culturale: due obiettivi che il nuovo progetto punta a raggiungere a lungo raggio.

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«Neo è innovazione, è neo-popolamento, è un’infrastruttura che offre alta formazione e possibilità di abitare il mondo in maniera differente, è motore di transizione ecologica», spiega Raffaele. «È altamente replicabile e può essere adattato a diverse tematiche e competenze. Ad oggi presentiamo i primi due percorsi pilota, con l’idea di renderli presto permanenti».

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Il progetto sarà seguito dal gruppo di ricerca MIM, dall’associazione culturale La stanzetta e dai Comuni di Gagliano Aterno, Fontecchio, Tione degli Abruzzi e Secinaro, tutti in provincia dell'Aquila. Questo gruppo di lavoro sarà affiancato da alcuni partner nazionali: il Politecnico di Torino e Impresa 21, che già collaborano assiduamente in paese, il centro universitario GREEN-UniVdA, di cui MIM è parte integrante, e altri legati al mondo delle fondazioni e delle imprese.

La Call

Due le linee d’azione, che vanno a intercettare dei profili ben precisi di candidati, i quali trascorreranno dai 3 ai 6 mesi in paese, godendo di ospitalità totalmente gratuita. La prima linea d’azione, Nuove esperienze ospitali – Domanda di montagnanasce dal dato di una “domanda di montagna” in forte crescita, che troppo spesso non trova canali adatti per far sì che chi nutre il desiderio di vivere in quei luoghi possa farne esperienza diretta ed avere l’occasione di testarsi.

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NEO offre la possibilità di immergersi in un percorso in cui si può toccare con mano la vita in un paese come Gagliano Aterno, che aspira a costruire il proprio futuro ed è nel pieno dei processi di ricostruzione e rigenerazione. NEO garantisce un servizio gratuito di formazione, tutoraggio, networking e occasioni di matching con enti e imprese interessati a supportare, attraverso strumenti di microcredito, finanza etica, strutture, contatti utili, materiali e consulenze, gli eventuali progetti di impresa e vita.

La seconda linea d’azione è la Scuola di attivazione di comunità e transizione ecologica, che in prima istanza individua i paesi di montagna come un campo fertile in cui sperimentare forme di transizione energetica e trasformazioni socioeconomiche radicali. Per rispondere a tali sfide è necessario formare figure professionali capaci di ingaggiare, accompagnare, attivare e supportare le comunità locali applicando metodi partecipativi e gli approcci della ricerca-azione.

Gli obiettivi

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Il primo fine della scuola immersiva è costituire comunità energetiche nei paesi dell’Appennino centrale, supportati in questo percorso da fondazioni, università, aziende, cooperative e organizzazioni non governative. La figura dell’attivatore sarà prevista in prossimi bandi e disegni di policies, per cui diviene urgente formare sul campo coloro che contribuiranno alla trasformazione immateriale e materiale dei territori.

La call di NEO era attiva fino al 27 giugno e i partecipanti selezionati approderanno in paese già nei primi giorni di luglio. Gli obiettivi del progetto sono molti e si posizionano su diversi livelli: dall’attirare nuovi abitanti a Gagliano Aterno, generare nuove energie in paese, all’impatto sociale, economico e culturale per il territorio della Valle Subequana, fino alla creazione di reti collaborative molto più ampie in tutto l’Appennino centrale, da generarsi tramite la fondazione di nuove comunità energetiche rinnovabili.

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Fonte: Italiachecambia.org

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