Patto Migranti UE

Patto Migranti UE: Regole dure per i minori

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Patto Migranti UE: Il 14 febbraio la Commissione Libertà Pubbliche del Parlamento europeo (LIBE) darà il suo voto finale al Patto per la migrazione e l’asilo. Si tratta di un pacchetto di cinque regolamenti per mettere in piedi un sistema di solidarietà tra Stati dell’Unione Europea, regole comuni per asilo, rimpatri, crisi, rapporto con le ONG.

Il nuovo Patto per la Migrazione e l’asilo, rappresenta un peggioramento per l’Italia, rispetto alle regole attuali.

Dai resoconti segreti delle riunioni degli ambasciatori (COREPER), avvenute tra maggio e dicembre 2023, supportati da più fonti diplomatiche, il gruppo di giornalisti di Investigate Europe è riuscito a ricostruire il peso che la Francia ha esercitato per indurire le regole sui minori migranti. La detenzione viene di fatto legalizzata con delle procedure rapide alle frontiere. Parigi, appoggiata da undici paesi, ha chiesto e ottenuto che le famiglie con bambini senza limite d’età, possano essere trattenute alle frontiere per le domande d’asilo, in campi dove di fatto staranno in uno stato di detenzione.

Patto Migranti UE: Collaborazione tra media

Questa è solo una delle manovre politiche trovate nei documenti riservati che sono stati portati alla luce, con la collaborazione dei nostri media partner Il Fatto Quotidiano in Italia, Disclose in Francia, EU Observer a Bruxelles, infoLibre in Spagna, Publico in Portogallo, Reporters United in Grecia e Vårt Land in Norvegia.

Ma c’è di più. I minori soli saranno trattenuti alle frontiere, insieme agli adulti, se lo stato riterrà che rappresentino un pericolo per la sicurezza nazionale. Si tratta di un criterio lasciato all’interpretazione delle autorità nazionali. Ancora, le loro domande d’asilo saranno gestite con una procedura accelerata a terra, se arrivano in provenienza di un “paese sicuro” o hanno fornito informazioni false o, ancora, provengono da un paese che ha scarse possibilità di ricevere l’asilo in Europa. I fratelli e le sorelle sono esclusi dalla definizione di famiglia per le procedure di ricongiungimento familiare.

L’Italia aveva chiesto più solidarietà e un ricollocamento obbligatorio dei migranti tra paesi europei. Invece il sistema sarà volontario: se uno stato non vorrà prendere migranti potrà versare una somma di denaro in un fondo per l’asilo, che servirà anche a finanziare accordi di rimpatrio con paesi terzi. Intanto il nostro paese dovrà gestire tutte le domande di asilo e gli arrivi. E i minori trovati in paesi vicini, come la Francia, potranno essere rimandati in Italia con una semplice notifica. 

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