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Gas, prezzi energia e inverno in arrivo: il decalogo di Ecco Climate

Scienza e ambiente

Con la proposta del price cap, la possibilità che la Russia chiuda i rubinetti del gas per l’Italia diventa concreta. Sono già evidenti gli effetti sul prezzo. Questo modificherà le quantità della domanda e metterà in crisi l’impostazione attuale dei meccanismi di sostegno. Gli approvvigionamenti senza gas russo sono sufficienti a coprire la stima di domanda invernale, che include importanti quote di risparmio, comunque indotte dai prezzi se non dal piano del Governo. Queste stime non includono il ricorso al nuovo rigassificatore, né il ricorso aggiuntivo a carbone e olio combustibile nella generazione elettrica.

È fondamentale rivedere i meccanismi di sostegno che devono diventare selettivi in ragione alla disponibilità economica e il livello di consumo ed essere allineati all’azione per il clima. Ma non basta risparmiare.

Uscire dalla crisi

Come si esce da una crisi è altrettanto importante di come la si affronta. I sostegni e le misure devono convergere su un’azione di diversificazione dal gas che renda gli sforzi di questo inverno un risultato strutturale del nostro sistema energetico per evitare nuove crisi. Lo sganciamento del prezzo delle rinnovabili da quello del gas deve essere accompagnato da un disegno di mercato funzionale a uno sviluppo del settore nelle percentuali del 70-80% del consumo al 2030, come da obiettivi nazionali. Il supporto alle imprese passa dall’estensione del credito d’imposta e in modo strutturale dalle risorse per nuovi investimenti da PNRR, CDP, SACE e Invitalia. Servono riforme strutturali del superbonus/ecobonus per portare l’efficienza energetica nelle abitazioni e della strategia per la decarbonizzazione dei trasporti per un’efficacia di impatto. In politica manca ancora la capacità di far debito buono. A far debito cattivo son buoni tutti.

Il decalogo di Ecco Climate

  1. Il price cap è una misura per contenere più che ridurre i prezzi. Un accordo potrebbe fornire sollievo ma non riportare il prezzo a valori comparabili con quelli pre-crisi, poiché non serve a risolvere i problemi di fondo della crisi, causata dalla forte dipendenza dal gas.
  2. Il Governo inizia a includere i risparmi come misura fondamentale per affrontare la crisi, sostanzialmente confermando le stime dei potenziali di riduzione che abbiamo anticipato all’inizio del conflitto.
  3. Gli approvvigionamenti senza gas russo sono sufficienti a coprire la nostra stima di domanda invernale, che include importanti quote di risparmio, comunque indotte dai prezzi se non dal piano del Governo.
  4. Più risparmiamo in modo ordinato, più mettiamo in sicurezza il sistema. Nelle nostre stime non è prevista l’entrata di nessun nuovo rigassificatore né il ricorso al carbone.
  5. La politica dovrà decidere come e a chi distribuire le risorse economiche. Dovrà valutare a chi chiedere risparmi e interruzioni e quali riforme strutturali intraprendere per evitare un ripetersi della crisi e garantire la sostenibilità della spesa pubblica. Come si esce dalla crisi è altrettanto importante di come la si attraversa.
  6. Il sostegno al settore domestico in un periodo di emergenza deve essere basato sull’introduzione di meccanismi selettivi per i più vulnerabili e sul reddito prevedendo un limite al sostegno in ragione dei consumi.
  7. I risparmi sono il miglior modo per ridurre la bolletta. Questo non serve solo a rispondere alla crisi attuale ma anche a fare in modo che i risparmi virtuosi rimangano nelle fondamenta del nostro sistema energetico.
  8. Per la grande impresa gli spazi di intervento sono limitati e includono necessariamente il credito d’imposta. Questo va rafforzato con le risorse del PNRR e quelle di CDP, Sace e Invitalia, che devono diventare le Banche del clima favorendo crediti e garanzie, per investimenti in efficienza, rinnovabili e idrogeno verde che sgancino progressivamente le imprese dal gas.
  9. Sganciare il prezzo delle rinnovabili dal prezzo del gas nel mercato elettrico deve essere fatto contestualmente a una proposta completa di riforma del mercato elettrico funzionale allo sviluppo delle rinnovabili, che devono raggiungere 80% di energia elettrica al 2030.
  10. Va assicurata la permanenza di un sistema strutturale di superbonus/ecobonus in grado di portare l’efficienza energetica nelle abitazioni e una strategia per la decarbonizzazione dei trasporti efficace e non contraddittoria per il clima.

Per approfondimenti e per l’analisi completa: Ecco Climate

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