Le immagini satellitari stanno sicuramente conquistando i titoli dei giornali in quanto diventano uno strumento indispensabile per i giornalisti. Nonostante gli enormi costi associati alla messa in opera e al funzionamento di ogni satellite, esistono diverse fonti di dati che non costano nulla.
- Le immagini Landsat della NASA sono disponibili gratuitamente sul sito web dell’USGS e hanno il record globale continuo più lungo della superficie terrestre.
- I servizi di informazione e dati Copernicus dell’Agenzia spaziale europea sono disponibili tramite il DIAS o gli hub di dati convenzionali. Attualmente è il più grande fornitore di dati spaziali al mondo su base ad accesso libero, completo e aperto.
- Google Earth offre una disponibilità dei dati senza interruzioni, ma non per tutti un’ottima risoluzione e possono esserci errori di cucitura.
- I fornitori di immagini satellitari commerciali, come Maxar, Planet, Airbus, ecc., Forniscono alcuni dati gratuitamente, soprattutto in caso di disastri o per cause umanitarie.
Molti giornalisti pensano ancora che le immagini siano solo per la visualizzazione – l’ultima fase della presentazione di una storia – quando potrebbero effettivamente essere i dati primari.
Ma poi, è sempre prudente ricordare che le immagini sono solo una forma di dati e non la storia stessa. Ogni immagine deve essere supportata con metodi di reporting tradizionali e ricerche approfondite. Segnalare i disastri o le storie di rilevamento dei cambiamenti è più semplice. Le storie investigative possono richiedere settimane o mesi per svilupparsi e non tutte le indagini sono fruttuose.