Elettricità, UE: la presidenza svedese avvia la riforma del mercato
Sono le tre priorità indicate dalla presidenza svedese dell'Ue in un documento sottoposto alle capitali Ue per un primo scambio sulla riforma del mercato dell'elettricità che prenderà forma nei prossimi mesi: stabilizzare i prezzi, consentire la transizione energetica e rafforzare la protezione dei consumatori.
Tra i punti sul tavolo, anche la possibilità che alcune delle misure di emergenza dell'Ue varate lo scorso anno per schermare il caro energia siano rese permanenti. Il documento contiene un elenco di dieci domande per alimentare il dibattito con i rappresentanti diplomatici dei Paesi Ue. Nei prossimi giorni è attesa una consultazione pubblica in materia da parte della Commissione europea, che nei mesi scorsi ha già indicato la volontà di presentare una proposta di riforma entro il primo trimestre del 2023.
"La guerra della Russia contro l'Ucraina ha messo in luce questioni importanti sulla struttura del mercato che devono essere affrontate per garantire che il mercato dell'elettricità possa mantenere la sua legittimità", scrive Stoccolma, evidenziando che "in parallelo, si deve accelerare la transizione verso l'energia pulita per garantire l'autonomia energetica dell'Europa e raggiungere gli obiettivi climatici".
Il presidente della commissione Ambiente del Pe, Canfin: separare prezzi gas e elettricità
La riforma del mercato dell’elettricità “dovrà avere effetto entro il prossimo inverno quindi se la Commissione presenta la proposta a marzo, tutto dovrà essere finalizzato al massimo in 6 mesi”. Lo dice il presidente della commissione Ambiente dell’Europarlamento Pascal Canfin.
Secondo l’influente esponente del partito del presidente francese Emmanuel Macron, “la riforma deve essere complementare ad altre misure come il price-cap e agli acquisti comuni di gas” e l’Ue deve separare i prezzi di carbone ed elettricità per “cambiare il meccanismo per cui oggi sono Putin, il Qatar e l’Algeria a determinare il costo dell’elettricità, i contratti a lungo termine sono parte della risposta a questa necessità”.
Sui tempi, “le opzioni per fare presto sono due, o l’articolo 122” che coinvolgerà solo Stati e Commissione, oppure la co-decisione classica, che include l’Europarlamento. “Ma in questo caso il nostro modello deve essere il regolamento sugli stoccaggi del gas, che abbiamo chiuso in pochi mesi”.
Fonte: Ansa
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