internet satellitare

Ue al lavoro su una rete internet satellitare

Scienza e ambiente

L’Unione europea vuole inserirsi nella corsa spaziale per creare un sistema internet satellitare a banda larga. Per la Commissione europea, con un investimento di sei miliardi di euro l’Unione europea aggiungerà questo progetto a quello di geolocalizzazione Galileo e a quello di osservazione terrestre Copernicus.

Tra il 2022 e il 2027 l’Unione europea garantirà un budget di 2,4 miliardi di euro, mentre il resto della cifra arriverà dall’unione di investimenti dei governi nazionali, dell’Agenzia spaziale europea e di privati. La tabella di marcia prevede che i primi satelliti dell’infrastruttura saranno in orbita entro la fine del 2023, e dopo una serie di sperimentazioni e test il sistema dovrebbe entrare in piena attività entro il 2028.

L’Europa ha consolidato un altro pilastro del suo programma spaziale. Si chiama «Govsatcom». Garantirà comunicazioni sicure durante emergenze e disastri. In casi come gli incendi in Grecia e le inondazioni nell’Europa settentrionale dell’estate 2021, quando i dati di posizionamento in tempo reale di Copernicus hanno guidato i soccorsi e migliorato il coordinamento, è fondamentale proteggere informazioni così sensibili da intercettazioni o interferenze.

Questione di traffico

Nella strategia, rientra anche il sistema “Space Surveillance and Tracking”. Servirà a controllare il traffico satellitare, sempre più fitto. Oggi monitora 268 satelliti, appartenenti a 135 organizzazioni di 23 Stati membri. Con circa 300 mila misurazioni al giorno, ha evitato finora 435 collisioni. È uno strumento indispensabile per una “costellazione” europea per la connettività come quella all’orizzonte, per una volta in senso letterale. La corsa al 2027 è cominciata.

Una volta in funzione il sistema satellitare europeo permetterà di connettersi alla rete internet con una banda larga veloce anche nelle zone rurali e periferiche dove i costi per portare la fibra sono proibitivi. Si tratta di un beneficio per tutti i cittadini europei, oltre che di un asset geopolitico importante per garantire la competitività europea in continenti dove l’infrastruttura internet è ancora in fase di sviluppo o molto limitata, come l’Africa o l’Artide.

Fonte: The Vision, Linkiesta

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