Patto europeo per il Clima, incontrare Timmermans in Commissione Europea
Sono lieto e onorato di aver incontrato il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, in occasione dell’evento Together in Action (Insieme in azione) che ha celebrato a Bruxelles le attività del Patto europeo per il Clima. Soddisfatto per essere riuscito a illustrargli di persona la mia proposta.
L’evento organizzato dalla DG CLIMA, la Direzione Generale della Commissione europea dedicata all’azione climatica, e tenutosi nella sede della Commissione, è stato l’occasione per fare il punto sulle attività del Patto europeo per il clima, insieme con diversi ambasciatori europei, con esponenti della DG CLIMA e molti giovani attivisti di tutta Europa, compresi esponenti di Fridays for Future. Sulle attività fatte in questi due anni e su quanto sia necessario fare”.
Ho consegnato al vice presidente esecutivo al Green Deal un documento e gli ho esposto la mia idea sul ruolo degli ambasciatori del Patto europeo per il clima.
Un ruolo "politico"
Timmermans si è dimostrato disponibile e molto attento a quello che secondo me va interpretato in modo “politico”, come sto facendo personalmente dall’inizio del mio mandato.
Cercando di coinvolgere nelle politiche climatiche i decisori politici e gli amministratori pubblici a livello regionale e comunale. E da qualche mese sto facendo altrettanto, in modo attivo, nel sindacato (CGIL), coinvolgendo gli organismi direttivi ai vari livelli, con il duplice obiettivo di far aumentare la consapevolezza dei rischi climatici e, conseguentemente, l’opportunità e la necessità di intraprendere Azioni climatiche.
Sono convinto, infatti, che solo riuscendo a coinvolgere i decisori politici (ai livelli nazionali e territoriali) riusciremo ad essere incisivi nella nostra azione climatica, essendo loro che hanno le leve per poter disciplinare i molteplici ambiti di operatività, a livello legislativo.
Con la seconda carica della Commissione europea ho ricordato anche Mauro Petriccione, l’italiano direttore generale della DG CLIMA, scomparso lo scorso 23 agosto. Egli può essere considerato come l’impronta italiana dell’Azione climatica dell’Unione europea e come disse di lui Timmermans: tutti i risultati che abbiamo raggiunto negli ultimi tre anni portano le sue impronte digitali.
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