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Ombrina Mare, Italia dovrà pagare 190 milioni a Rockhopper

Scienza e ambiente

Centonovanta milioni di euro, a tanto ammonta il risarcimento che l’Italia dovrà pagare alla Rockhopper Exploration per aver bloccato nel 2016 il progetto di Ombrina Mare, la piattaforma petrolifera situata a sole 6 miglia dalle coste abruzzesi. A stabilirlo è stato il collegio arbitrale del Centro internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti (ICSID). Il tribunale ha ritenuto che l’Italia avesse violato i propri obblighi ai sensi del Trattato sulla Carta dell’Energia, con il mancato rilascio delle concessioni.

La vicenda risale alla fine del 2015 quando, a pochi mesi dal referendum del 17 aprile sulle trivelle, il governo Renzi inserì nella Legge di Stabilità 2016 il divieto di ricerca di idrocarburi offshore entro le 12 miglia dalla costa. Negando successivamente a Rockhopper anche la richiesta di concessione di coltivazione per il giacimento Ombrina Mare “in quanto interamente interferente con i divieti previsti dalla vigente normativa ambientale”.

Il Trattato sulla Carta dell’Energia e il ricorso del 2017

Nel 2017 la società ha deciso di ricorrere ad un procedimento arbitrale internazionale contro lo Stato italiano per violazione del Trattato sulla Carta dell’Energia. Questo accordo – ratificato da quasi 50 paesi nel mondo, Italia compresa – permette alle aziende di citare in giudizio i governi di fronte a politiche ritenute lesive dei loro investimenti. In realtà il Belpaese ha abbandonato l’Energy Charter Treaty nel 2015, ma ad oggi non può ancora sottrarsi al giudizio dei tribunali privati. Il trattato prevede, infatti, una copertura degli investimenti esteri fino a 20 anni dopo la rescissione.

Il risultato? Il tribunale dell’ICSID ha ritenuto all’unanimità che il governo avesse violato la Carta dell’Energia autorizzando Rockhopper ad un risarcimento di ben 190 milioni di euro. Cifra che dovrebbe conteggiare sia le spese sostenute per le attività di ricerca, sviluppo e decommissioning della piattaforma Ombrina Mare, che per i “mancati profitti” derivati dall’estrazione e dalla vendita di petrolio.

Ora lo Stato italiano ha solo 120 giorni per opporsi al provvedimento di condanna.

Fonte: Rinnovabili.it

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