Corrente del Golfo, mai così lenta da 1600 anni. Il problema sta peggiorando e può portare a conseguenze incalcolabili.
La corrente del Golfo trasporta l’acqua calda di superficie dall’equatore a nord e rimanda a sud acque fredde a bassa salinità. Sposta quasi 20 milioni di metri cubi di acqua al secondo.
Stefan Rahmstorf del Potsdam Institute for Climate Impact Research PIK, studia da anni la Corrente del Golfo. In passato lui e colleghi hanno effettuato studi mettendo in luce un rallentamento della corrente oceanica di circa il 15% dalla metà del XX secolo, collegandola al riscaldamento globale causato dall’uomo. Finora mancava un quadro solido sul suo sviluppo a lungo termine, cosa che i ricercatori cercano di fornire adesso.
Già il rapporto speciale del 2019 sugli oceani dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) concludeva che la corrente del Golfo si fosse indebolita rispetto al 1850-1900.
Un rallentamento della corrente del golfo è stato a lungo previsto dai modelli climatici come risposta al riscaldamento globale causato dai gas serra. L’aumento delle precipitazioni e lo scioglimento più rapido della calotta glaciale della Groenlandia aggiungono acqua fresca alla superficie dell’oceano. Questo riduce la salinità e quindi la densità dell’acqua, indebolendo così il flusso della corrente del Golfo.
Le conseguenze
Il rallentamento della corrente del Golfo porterebbe conseguenze negative su entrambe le sponde dell’Atlantico:
- In Europa, un ulteriore rallentamento della corrente del Golfo potrebbe implicare eventi meteorologici più estremi come un cambiamento ed un aumento delle tempeste invernali provenienti dall’Atlantico. Tra le altre possibili conseguenze ondate di caldo estremo e una diminuzione delle piogge estive.
- Negli USA, la corrente porta a una deviazione delle masse d’acqua lontano dalla costa orientale. Man mano che rallenta, questo effetto si indebolisce e potrebbe accumularsi più acqua portando a un aumento del livello del mare. Grandi rischi per le città costiere, in sintesi.
Secondo Rahmstorf “Se continuiamo a guidare il riscaldamento globale, la corrente del Golfo si indebolirà ulteriormente, dal 34 al 45% entro il 2100, secondo gli ultimi modelli climatici”. Questo riguarda sia la corrente del golfo del Messico che le altre diramazioni. Si andrebbe, cioè, verso una sorta di punto di non ritorno in cui il flusso diventa instabile.