sostenibilità

L’ABC della sostenibilità

Scienza e ambiente

Il significato di “sostenibilità” è intuitivo, ma altrettanto non si può dire per tutti i termini, sigle, e nuovi concetti che porta con sé. Conoscere meglio tutte queste parole ci permette di approfondire questo importante tema e parlarne con più consapevolezza. Perchè il cambiamento passa anche dal linguaggio.

Il decalogo -pubblicato da Altroconsumo- sulla sostenibilità.

“Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. La definizione ufficiale di “sustainable development” –  formulata nel famoso rapporto presentato alla Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo dal suo presidente, Gro Harlem Brundtland, nel 1987  – ancora oggi offre la sintesi migliore di un tema che finalmente è sulla bocca di tutti.

Ma se il significato generale di “sostenibilità” è intuitivo, altrettanto non si può dire della selva di termini e sigle, date e concetti vari che porta immancabilmente con sé. Parole di cui tutti prima o poi abbiamo sentito (o sentiremo presto) parlare.

E visto che tutti siamo chiamati a… “sostenere” la sostenibilità, conoscere più a fondo il suo linguaggio diventa indispensabile per essere attori protagonisti e non semplici comparse di questo cambiamento epocale.

A

ACCORDO DI PARIGI firmato il 12 dicembre 2015 dai 197 Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, questo patto viene riconosciuto come la prima intesa universale e giuridicamente vincolante sul clima e sulla necessità di ridurre le emissioni di gas serra per contenere i livelli della temperatura globale ben al di sotto della soglia di 2°C rispetto al periodo preindustriale e impegnandosi a limitarlo a 1,5°C.

AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE è il programma d’azione per le persone, per il Pianeta e per la prosperità sottoscritto il 25 settembre 2015 dall’Assemblea generale dell’Onu, cioè dai governi di 193 Paesi. Il suo nucleo è rappresentato dai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile o Sustainable Development Golas (SDG), che a loro volta fissano 169 traguardi che coinvolgono tutti i Paesi e tutti gli individui, nessuno escluso. 

B

BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ documento volontario con il quale un’azienda comunica i propri obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale e le relative prestazioni nel tempo alle parti interessate (stakeholders). La sua regolare pubblicazione è un esercizio di trasparenza e coerenza dell’azienda verso gli obiettivi che si è prefissata sugli aspetti sia ambientali sia sociali.

BIODIVERSITÀ è la varietà delle forme di vita che “abitano” sulla Terra (piante, animali, microorganismi…), lavorando in sinergia per mantenere in equilibrio gli ecosistemi che li ospitano. La biodiversità è fondamentale per la sostenibilità perché influenza la regolazione del clima, il livello di purificazione dell’aria, la disponibilità di risorse naturali ecc. 

BIOCARBURANTI combustibili provenienti dal trattamento di residui organici di natura vegetale o animale. Le materie prime dei biocarburanti sono le parti di scarto di alcune colture, come il frumento, il mais, la canna da zucchero, ma anche la parte oleosa di soia, colza e girasole. Quelli più diffusi in Italia sono il biometano, il biodiesel e il bioetanolo.

BUDGET DI CARBONIO o “carbon budget”, indica la quantità di CO2 che può essere ancora immessa nell’atmosfera per mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5°C,  oltre i quali  si rischiano effetti climatici devastanti.

C

CARBON NEUTRALITY significa raggiungere un equilibrio tra emissioni e assorbimento di carbonio. Nell’ambito di un’azienda implica l’impegno a compensare la quota di emissioni che non si è in grado di eliminare con attività di assorbimento di CO2, come la piantumazione di alberi e la riforestazione.  

CLIMATE TECH “tecnologie per il clima”, ovvero un insieme di tecnologie destinate a ridurre i gas serra. Rappresentano l’ultima frontiera tecnologica per raggiungere emissioni zero entro il 2050 e coinvolge vari settori: energia, trasporti, agricoltura, gestione rifiuti…

CREDITI DI CARBONIO o “carbon credit”, sono certificati negoziabili acquistati dalle aziende che hanno un grande impatto ambientale e che vogliono compensare le proprie emissioni di CO2 per raggiungere la carbon neutrality, investendo in progetti green (come la piantumazione di alberi) in misura proporzionale alle emissioni prodotte. A ogni carbon credit corrisponde una tonnellata di anidride carbonica assorbita. 

CRUELTY FREE prodotto che non è stato testato sugli animali e/o che non contiene materie prime derivanti da parti di animali vivi o macellati, o derivate dalla loro soppressione o sofferenza.

D

DECARBONIZZAZIONE azione congiunta di governi, aziende e singoli cittadini per ridurre le emissioni di anidride carbonica, convertendo progressivamente tutto il sistema economico in chiave green. È indispensabile per scongiurare gli effetti più devastanti dei cambiamenti climatici. 

E

ECOFRIENDLY letteralmente “amico dell’ambiente”. Come “ecologico”, “green” e “sostenibile”, è una definizione generica che non dà sufficienti informazioni sul tipo di impatto ambientale minore rispetto ai prodotti che non la riportano. Nella promozione di un prodotto, cioè, si tratta di un termine troppo vago, che può aprire le porte al greenwashing.

ECONOMIA CIRCOLARE nuovo modello di produzione e consumo alternativo a quello lineare fino a oggi predominante, dove ogni bene viene creato, usato e buttato via. L’economia circolare, invece, punta ad allungare il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e limitare la quantità di rifiuti, attraverso la condivisione, il prestito, la riparazione, il riutilizzo, la rigenerazione dei componenti e il riciclo dei materiali.  

ENERGIE RINNOVABILI sono le fonti energetiche alternative ai tradizionali combustibili fossili (petrolio, carbone, metano…), destinate a non esaurirsi: la luce del sole (energia solare e fotovoltaica), il vento (energia eolica), il calore del sottosuolo (energia geotermica), l’acqua (energia idroelettrica), le biomasse (come l’energia prodotta da rifiuti organici…).

ESG acronimo che sta per Environmental, Social, Governance, ovvero Ambientale, Sociale e di Governance, criteri fondamentali utilizzati per valutare la sostenibilità e l’etica sociale di un’azienda, di un’attività o di un’organizzazione al di là degli aspetti finanziari.

In pratica i criteri di valutazione ESG misurano attraverso dei rating (punteggi) i rischi del disallineamento rispetto agli obiettivi di sostenibilità di un’attività in campo ambientale (efficienza energetica, riduzione delle emissioni e dell’impiego delle risorse naturali etc.), sociale (rispetto dei diritti umani, condizioni di lavoro, pari opportunità, sicurezza etc.) e di governance (etica, trasparenza, meritocrazia, etica retributiva, identità aziendale ecc.).

F

FAIR TRADE è il commercio equo-solidale, cioè quel sistema che garantisce ai produttori un prezzo stabile per i propri prodotti e un premio aggiuntivo da investire per la tutela del territorio e delle risorse naturali in cui vivono. Si rivolge ai produttori marginalizzati dal mercato, in particolar modo nel Sud del mondo. Tra i principi stabiliti dal World Fair Trade Organization (WFTO): impegno contro la discriminazione e a favore dell’uguaglianza di genere, tutela dell’ambiente, assenza di sfruttamento minorile e del lavoro.

FILIERA tutte le tappe per realizzare un prodotto: dalla ricerca delle materie prime, alla produzione, alla distribuzione del prodotto finito.

FIT-FOR-55 pacchetto di  misure presentato dall’Unione europea con lo scopo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, step intermedio per arrivare al più ambizioso obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. 

G

GAS SERRA gas atmosferici con la proprietà di trattenere il calore nell’atmosfera terrestre, impedendo che si disperda nello spazio (effetto-serra). Tra questi, l’anidride carbonica, il metano, l’ossido di azoto, gli idrofluorocarburi,  perfluorocarburi, solfuro di carbonio e altri composti. Il maggiore responsabile del riscaldamento globale è la CO2, che rappresenta quasi l’80% di tutte le emissioni di gas a effetto serra in Europa. 

GREEN BOND sono “obbligazioni verdi”, cioè titoli obbligazionari i cui proventi vengono impiegati esclusivamente per finanziare o rifinanziare – in tutto o in parte -nuovi e/o preesistenti progetti ambientali. Il primo green bond del mondo è stato emesso dalla Banca europea degli investimenti nel 2007.

GREEN DEAL letteralmente “patto verde”, è un pacchetto di misure strategiche che l’Europa intende adottare con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050,  diventando il primo continente a impatto climatico zero. Più in generale, il Green Deal promuove un modello di economia pulita e circolare, in cui la crescita è sganciata dall’utilizzo delle risorse naturali. 

GREEN ECONOMY l’”economia verde” è un modello di sviluppo economico che valuta anche l’impatto ambientale che può avere la produzione e la trasformazione delle materie prime. In parole povere, crescita economica e rispetto ambientale devono andare di pari passo. Inoltre nella green economy investimenti pubblici e privati  sono destinati a ridurre il riscaldamento globale e l’inquinamento, a conservare la biodiversità e a proteggere gli ecosistemi. 

GREEN HOSTING servizi di web hosting per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei provider. Le aziende di green hosting utilizzano pratiche sostenibili per ridurre le emissioni di gas serra associate all’hosting dei siti web, come l’utilizzo di energia rinnovabile per alimentare i data center o lo smaltimento dei dispositivi obsoleti. 

GREENHUSHING da “to hush”, “stare in silenzio” o “zittire”, è la tendenza delle aziende a non comunicare né pubblicizzare i propri obiettivi di sostenibilità ambientale per evitare controlli o possibili accuse di greenwashing. Una strategia che può rivelarsi un boomerang per l’azienda stessa, in termini di reputazione e di sfiducia sia dei potenziali clienti sia dei consumatori, sempre più sensibili all’impatto ambientale di ciò che acquistano. 

GREENWASHING ambientalismo ingannevole, ovvero tecniche di comunicazione o di marketing adottate da aziende, istituzioni o enti che esaltano l’aspetto green delle proprie attività, per occultarne l’impatto ambientale negativo, o di un brand/prodotto che di sostenibile ha poco o nulla. A coniare il termine è stato l’ambientalista americano Jay Westerveld, che all’inizio degli Anni ’80 denunciò il falso spirito ecologico delle catene alberghiere che chiedevano ai propri clienti di limitare il consumo di asciugamani per ridurre l’impatto ambientale del loro lavaggio, ma che in realtà comportava un considerevole risparmio sui costi di gestione. 

I

IMPRONTA DI CARBONIO o “carbon footprint”, misura l’impatto ambientale di un determinato soggetto (Paese, azienda, organizzazione, singolo prodotto) stimando il totale delle emissioni di gas serra che rilascia nell’atmosfera, espresse in tonnellate di CO2 equivalente.  
ISO 14001 la norma tecnica dell’International Organization for Standardization ad adesione volontaria, applicabile a qualsiasi tipologia di organizzazione pubblica o privata, che specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale. In pratica fissa gli standard di sostenibilità che un’azienda o un’organizzazione deve adottare per migliorare le proprie performance ambientali.  

K

KM ZERO prodotti alimentari venduti e acquistati direttamente nella zona di produzione e dal produttore senza alcun passaggio intermedio, perché prodotto entro 70 km dalla zona di vendita. Oltre ad assicurare la provenienza e la freschezza dei cibi, questa scelta di consumo abbatte l’inquinamento provocato dai trasporti a lungo raggio e valorizza la piccola produzione locale.

L

LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA) metodologia riconosciuta a livello internazionale, regolamentata dalla norma ISO 14040, che permette di quantificare l’impatto ambientale di un prodotto, di un servizio o di un’attività, attraverso tutte le fasi del suo intero ciclo di vita: dall’estrazione delle materie prime alla produzione, dal trasporto alla distribuzione, dall’utilizzo fino allo smaltimento. È uno strumento fondamentale per le aziende che intendono avviare un percorso di sostenibilità, poiché permette di identificare le fasi critiche del processo produttivo e i punti in cui intervenire per ridurre l’impronta ecologica. 

N

NET ZERO si raggiunge quando l’attività produttiva conquista un equilibrio tra quantità di gas serra rilasciati nell’atmosfera e quella rimossa o “sequestrata” . In alternativa, si può procedere con la riduzione o l’eliminazione delle emissioni di CO2 (decarbonizzazione), attraverso la transizione energetica e il passaggio a fonti di energia rinnovabile, come il solare o l’eolico.

P

PERMACULTURA termine coniato da Bill Mollison e David Holmgren a metà degli Anni ’70, in origine significava “agricoltura permanente”, mentre oggi indica un insieme di discipline, quali agricoltura, ecologia, antropologia e sociologia, applicate alla progettazione di un territorio in chiave di comunità. Una sorta di “cultura permanente”, dove attività umana e ambiente naturale sono in armonia. 

PROTOCOLLO DI KYOTO è il primo accordo internazionale sui cambiamenti climatici, firmato l’11 dicembre 1997 nella città di giapponese di Kyoto, che impone agli Stati aderenti precisi obblighi vincolanti per ridurre le emissioni di gas serra, responsabili del surriscaldamento del Pianeta. 

S

SUSTAINABLE DEVELOPMENTS GOALS (SDG) sono i 17 obiettivi racchiusi nell’Agenda 2030 – approvata nel 2015 all’Assemblea Generale dell’ONU – inquadrati all’interno di un piano d’azione più ampio, costituito da 169 target o traguardi da raggiungere in ambito economico, sociale, ambientale e istituzionale entro il 2030. Un programma  “per le persone, il pianeta e la prosperità”.

T

TRACCIABILITÀ possibilità di conoscere in modo trasparente tutta la storia di un prodotto, dalla creazione allo smaltimento: approvvigionamento delle materie prime, produzione, percorsi effettuati e così via.

TWIN TRANSITION simultanea ricerca delle trasformazioni digitali e verdi nella società, alla ricerca di un percorso sinergico che sfrutti l’innovazione tecnologica per promuovere le iniziative sostenibili. 

Z

ZERO WASTE “rifiuti zero”, in italiano: indica una strategia di gestione che punta a ridurre al minimo o eliminare la quantità di rifiuti da smaltire. Quando è presente, il materiale di scarto viene riutilizzato attraverso il riciclo, creando una sorta di circolo virtuoso e sostenibile.

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