El Niño potrebbe avere effetti drastici da ondate di calore bruciante a forti tempeste

Ritorna El Niño: condizioni meteo estreme e riscaldamento globale

Scienza e ambiente

El Niño, fenomeno meteorologico globale, sembra destinato a ritornare in auge quest’estate. Previste, infatti, temperature superficiali insolitamente elevate nell’Oceano Pacifico: l’evento climatico potrebbe avere effetti drastici, da ondate di caldo torrido a tempeste devastanti. Ecco come gli scienziati del clima prevedono che il fenomeno influenzerà le temperature globali, il clima e la vita marina.

Cos’è El Niño?

L’evento climatico El Niño è responsabile dell’aumento delle temperature globali e dell’aggravamento degli eventi meteorologici estremi. È causato dalle temperature oceaniche e dai venti nel Pacifico che oscillano tra il riscaldamento che esso provoca e il raffreddamento di La Niña.

Si prevede già che quest’anno sarà più caldo del 2022 e il quinto o sesto anno più caldo mai registrato. I suoi effetti richiedono mesi per essere avvertiti e potrebbero significare che il 2024 batterà i record di temperatura.

In che modo El Niño influisce sul tempo?

El Niño spinge l’acqua calda nell’Oceano Pacifico verso est, provocando lo spostamento della corrente a getto del Pacifico a sud della sua posizione classica. Ciò produce un clima più secco e più caldo nel nord degli Stati Uniti e intense piogge e inondazioni sulla costa del Golfo degli Stati Uniti e nel sud-est.

In Europa, può portare a inverni più freddi e secchi al nord e più umidi al sud: durante il fenomeno, la temperatura globale aumenta di circa 0,2 gradi Celsius, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Ciò potrebbe significare rompere il limite cruciale del riscaldamento globale di 1,5 gradi Celsius.

“La probabilità di avere il primo anno a 1,5 gradi Celsius nel prossimo quinquennio è ora di circa 50:50″, ha detto a The Guardian Adam Scaife, docente del Met Office britannico.

Di conseguenza, il mondo dovrà affrontare ondate di caldo più intense, stagioni calde prolungate e tempeste più potenti.

L’Indonesia e l’Australia probabilmente sperimenteranno un clima più caldo e secco con una maggiore possibilità di incendi. I monsoni in India e le piogge in Sudafrica potrebbero essere ridotti mentre l’Africa orientale potrebbe essere passibile di maggiori piogge e inondazioni.

Il fenomeno aumenta anche l’attività degli uragani nel Pacifico, il che significa che luoghi come le Hawaii saranno a rischio di cicloni tropicali.

In che modo El Niño influisce sulla vita marina?

Il fenomeno mette in pericolo anche la vita marina lungo la costa del Pacifico: in condizioni normali, un fenomeno noto come risalita porta acqua fresca e ricca di sostanze nutritive dalle profondità dell’oceano. Quando si verifica El Niño, questo processo viene soppresso o interrotto completamente: ciò significa meno fitoplancton lungo la costa, con conseguente minor cibo per alcuni pesci.

A marzo, gli scienziati hanno scoperto che le temperature globali della superficie marina erano a un livello record: El Niño rischia dunque di aggravare la situazione.

L’acqua più calda provoca lo sbiancamento delle barriere coralline.

Fonte: Euronews

Foto: Raychel Sanner

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *