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Riscaldamento, 19 gradi non fanno ammalare e potrebbero far bene

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Il decreto salva-energia prevede la riduzione del riscaldamento domestico di un grado (da 20 a 19 °C). Ma abbassare la temperatura può essere un rischio per la salute? Secondo l’Oms no: avere a casa nelle stagioni fredde una temperatura anche solo di 18 °C è sicuro e può anche farci stare meglio. Per i soggetti fragili, come gli anziani, meglio qualche grado in più, ma senza esagerare.

In inverno siamo ormai abituati ad avere case e uffici particolarmente caldi, ben al di sopra dei canonici 20 gradi. Non stupisce quindi la reazione di preoccupazione causata dal decreto salva energia che impone per questo inverno di abbassare il riscaldamento domestico a 19 °C. Patiremo freddo? Ci ammaleremo? Niente di tutto questo: secondo gli esperti non solo la nostra salute non corre rischi, ma addirittura ne trarremo giovamento, soprattutto se fino ad ora le nostre case sono state troppo riscaldate.

Per l’Oms 18 gradi sono ok

In casa non bisogna avere troppo freddo, ma neppure troppo caldo. Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la temperatura ideale in casa in inverno, per chi è in buona salute ed è ben vestito, è di 18 gradi. La raccomandazione, sviluppata sulla base della letteratura scientifica inerente ai rischi sulla salute delle temperature troppo fredde in casa, si riferisce non soltanto a chi è in movimento, magari impegnato nei lavori domestici, ma anche a chi sta seduto, come chi lavora al computer o studia. 18 gradi è considerata anche la temperatura ideale per un buon sonno. Mantenere 19 gradi come vuole in decreto, quindi, è perfettamente in linea con le indicazioni fornite dagli esperti.

Per gli anziani meglio qualche grado in più

Per gli anziani e i malati cronici, invece, il consiglio è quello di tenere qualche grado in più rispetto ai 19 previsti. Con l’avanzare dell’età, infatti, il sistema di termoregolazione si deteriora: ecco perché molti anziani avvertono maggiormente il freddo. Quanti gradi in più esattamente non è specificato, ma secondo una tabella pubblicata sul sito del ministero della Salute, le condizioni microclimatiche ideali dei luoghi chiusi in inverno sono comunque quelle che non superano i 22 °C.

Per i neonati, non troppo caldo

Se anche per i neonati non bisogna mai scendere sotto i 18 gradi, non bisogna neppure surriscaldare l’ambiente, soprattutto le stanze dove dormono. Questo perché il rischio di Sids (sindrome della morte improvvisa del lattante) è maggiore per i bambini che nella culla sono troppo coperti e accaldati. La temperatura dell’ambiente dove dorme un bambino non dovrebbe mai essere eccessivamente calda (andrebbe mantenuta tra i 18 e i 20 °C).

Come preservare il benessere termico

Vivere e lavorare con 19 gradi in casa, dunque, non è un problema e non pone rischi per la salute. Ma se ci si sente intirizziti ecco cosa si può fare per avere un maggiore comfort:

  • Alzarsi dalla sedia a intervalli regolari e fare un po’ di movimento, sciogliendo le articolazioni e le dita di mani e piedi;
  • Vestirsi con indumenti un po’ più pesanti: un maglione caldo e una coperta sulle ginocchia aiuteranno ad affrontare le giornate più rigide;
  • Fare attenzione all’alimentazione, prediligendo cibi e bevande caldi, come zuppe e tisane. Anche questi aiuteranno a gestire il calo delle temperature;
  • Usare umidificatori o posizionare dei contenitori d’acqua sopra ai termosifoni. Più che la temperatura, conta l’umidità dell’ambiente domestico che dovrebbe assestarsi tra il 50% e il 60%;
  • Prestare particolare attenzione agli sbalzi termici che si verificano nel passaggio dall’interno all’esterno e viceversa.

Fonte: Altroconsumo

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