La Ruota del tempo, la suggestiva nuova serie fantasy
Ci sono momenti in cui La Ruota del tempo, la nuova serie originale Amazon che ha debuttato su Prime Video, sembra molto vicina al Il Signore degli anelli: orde di mostri all'inseguimento, cavalcate interminabili sullo sfondo di scenari mozzafiato, taverne affollate di malintenzionati, città abbandonate in montagne inaccessibili.
In altri punti, soprattutto quando cavalieri tenebrosi e maghe dai poteri incommensurabili affrontano le terrificanti creature di turno, tutto sembra richiamare The Witcher. Ancora, ci sono momenti efferati o sensuali che riportano alle atmosfere di Game of Thrones. È una bella ipoteca, per una serie che deve conquistare il suo pubblico, non sembrare mai esattamente originale.
Eppure di per sé questa storia originale lo è, anche perché è tratta a sua volta da una saga letteraria high fantasy firmata da Robert Jordan, autore di oltre una decina di libri che costruiscono il mondo dominato da questa Ruota, metafora del tempo che scorre inesorabile e scandisce un'epoca dietro l'altra. Un universo narrativo così vasto va introdotto con completezza e al contempo con rapidità a chi guarda, ed è per questo che il primo episodio si apre con una voiceover dell'attrice candidata agli Oscar Rosamund Pike, che qui interpreta Moiraine, una delle Aes Sedai, donne che riescono a dominare l'Unico potere che è alla base dei movimenti del mondo.
Moiraine racconta di come, alla fine della Seconda Era, un uomo che era riuscito a incanalare il Potere (ed era per questo chiamato il Drago) aveva causato la fine del mondo, instaurando guerre e tragedie ovunque; ora però anticipa che il culmine della Terza Era sarà segnato dall'arrivo del Drago rinato, un ragazzo o una ragazza di vent'anni che porterà invece la salvezza. Proprio per questo Moiraine raggiunge un villaggio in cui vivono Rand (Josha Stradowski), Egwene (Madeleine Madden), Mat (Barney Harris) e Perrin (Marcus Rutherford): secondo lei uno di questi giovani è appunto l'erede sulle cui spalle si regge il destino dell'umanità. Salvati per un pelo da un attacco dei mostruosi Trolloc, i ragazzi s'imbarcano in un viaggio dai risvolti sconosciuti.
Le tante figure di una serie epica
Inizia così una serie di peripezie che ci immerge gradualmente in una stratificazione di dettagli e personaggi: le Aes Sedai sono viste da alcuni non come profetesse salvatrici ma come streghe disposte a tutto pur di maneggiare il potere, e per questo sono perseguitate dai Manti bianchi, fanatici religiosi e militari che le bruciano al rogo; al contempo il gruppo di ragazzi si deve guardare dalle minacce messe sul loro cammino dal Tenebroso, che vuole impossessarsi del nuovo Drago, mentre incontrano anche facce amiche e non violente come i Calderai. In mezzo a tanto girovagare c'è il tempo per narrare antiche storie come quella del coraggioso esercito di Manetheren o della città maledetta dall'avidità di Shadar Logoth.
Tanti nomi, tante definizioni e tante trame che si sovrappongono: i primi episodi de La Ruota del tempo riescono a introdurre abbastanza gradualmente tutti questi dettagli ma comunque il ritmo è abbastanza serrato e le informazioni da digerire estremamente numerose. C'è da ipotizzare che i fan di Jordan non possano che gioire per questo adattamento che fa il possibile per rendere degna traduzione ai romanzi: il livello produttivo è molto alto, fra effetti speciali e ambientazioni suggestive, e anche la qualità del numeroso cast non fa mancare nulla all'intensità del racconto. Il dubbio rimane però per chi deve scegliere di addentrarsi in questa ennesima selva fantasy quando tutt'attorno l'offerta è numerosa e ben diversificata. È probabile che l'eco di prodotti similari e precedenti possa pesare sul giudizio complessivo sulla serie ed è un peccato.
La Ruota del tempo rimane comunque consigliatissima per chi, digiuno di narrazioni di questo tipo, abbia voglia di immergersi in una storia avvincente, magica e suggestiva.
Fonte: Wired
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