Il revenge shopping latita ci stiamo impoverendo?

Il revenge shopping latita, ci stiamo impoverendo?

Scienza e ambiente

Niente code, nessuna corsa all’accaparramento di borse, scarpe e vestiti. Il “revenge shopping” cinese di post lockdown, con il boom di incassi e le file davanti al negozio Hermès di Canton che a metà aprile aveva aperto le speranze su un effetto fotocopia in Italia, per ora non si è visto, eccezion fatta per taglio, colore e piega dal parrucchiere.

Ci eravamo illusi che con la riapertura dei negozi, tra dispenser all’ingresso e mascherine, gli incassi del commercio potessero tornare a respirare. Ma il “consumer sentiment”, cioè l’andamento della fiducia dei consumatori sulla situazione e sulle prospettive economiche del Paese, ha impoverito i portafogli con la paura del futuro.

Possibile che abiti, borse e scarpe per cui spasimavamo ora ci lascino improvvisamente indifferenti? Però sul parrucchiere e sull’estetista non si risparmia… Ma diciamocelo, tra igienizzanti, guanti e mascherine, non è poi così gratificante fare shopping e ormai siamo rappresentati più che altro dalla mascherina che scegliamo di indossare.

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