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Gli stravaganti sport nelle Olimpiadi della Belle Époque: dal tiro alla fune alla corsa in mongolfiera

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I Giochi olimpici nacquero come celebrazioni atletiche e religiose, svolte ogni quattro anni nella città di Olimpia, in Grecia, storicamente dal 776 a.C. al 393 d.C.. Durante queste olimpiadi le guerre erano sospese da una tregua

Le competizioni in cui si affrontavano gli atleti erano lo Stadion, gara di corsa su rettilineo di 192,28 metri; il Diaulos (doppio stadion) gara di corsa circa 380 metri; il Dolichos (corsa di resistenza all’incirca di 4800 metri); la Lotta libera; il Pentathlon (salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, corsa, lotta); il Pugilato; le Gare equestri (corsa dei carri, e dei cavalli); il Pancrazio (combattimento misto di lotta e pugilato) e l’ Hoplitodromos (corsa con le armi).

Degli olimpionici antichi, resta il ricordo dei più celebrati: Koroibos, il primo vincitore nel 776 A.C., Milone di Crotone che, nel 472 A.C., vinse sei gare. Tiberio, futuro imperatore, fu il primo barbaro a vincere un titolo.

Nel 393 d.C., dopo 292 edizioni, l’imperatore Teodosio, che pochi anni prima aveva col famoso editto reso il cristianesimo religione di stato, abolì le Olimpiadi, considerate usanze pagane  in conflitto con il cristianesimo

 Citius, altius, fortius

All’origine delle Olimpiadi moderne c’è il barone Pierre de Coubertin. Alla fine del IXX secolo il pedagogo francese, appassionato dell’antica Grecia, pensò di proporre una versione moderna dei Giochi che avevano rappresentato un’occasione di confronto tra gli stati, non solo sportivo.

Così il 25 novembre 1892 lanciò il suo appello e quasi due anni più tardi , il 23 giugno 1894, a Parigi, durante il primo Congresso olimpico, propose la rinascita dei Giochi e quello che  ancora oggi è il motto del Comitato Olimpico Internazionale: “Citius, altius, fortius” – più veloce, più alto, più forte.

Il progetto prese forma nel 1896 con il nome di «Giochi olimpici» e, come prima sede, fu scelta Atene. La cadenza sarebbe stata di 4 anni.

Oltre a quelle classiche, riprese dai giochi olimpici antichi, nelle prime edizioni delle Olimpiadi moderne spuntarono, per poi sparire, discipline sportive che ai nostri occhi possono sembrare piuttosto singolari, ma che risultano essere  decisamente rappresentative del contesto sociale della Belle Époque.

Torniamo indietro nel tempo, allora,  e riscopriamo alcuni tra gli sport più strani inseriti tra le gare a Cinque Cerchi nei primi anni del XX secolo.

Duelli di pistola.  La disciplina entrò nel programma olimpico nel 1908 e nel 1912 e prevedeva di sparare con una pistola a un manichino di 1,70 metri, posto a varie distanze. Colpire il bersaglio alla gola dava il maggior numero di punti.

Tiro alla fune. Alla gara prendevano parte non solo le nazionali, ma anche squadre miste, come quella formata da danesi e svedesi che vinse la prima edizione nel 1900, a Parigi. Le squadre erano composte da un numero variabile di atleti: si passò da sei (Parigi 1900) a cinque (Saint Louis 1904) a otto (Londra 1908, Stoccolma 1912, Anversa 1920). Il tiro alla fune ha un primato storico: in questa disciplina nel 1900 gareggiò il primo atleta olimpico di colore.

Salto in alto e in lungo a cavallo. Il primo oro italiano arriva in questa disciplina comparsa una sola volta (Parigi 1900). Lo vinse il conte Gian Giorgio Trissino, che conquistò anche un argento.
L’equitazione partecipò ai Giochi olimpici per la prima volta proprio nel 1900. Poi venne scartata fino al 1912, quando tornò per rimanerci stabilmente.

Croquet. A Parigi nel 1900 gareggiarono solo i francesi. Poi il il croquet scomparve dalle discipline olimpiche. Il gioco trae origine dalla pallamaglio, un gioco napoletano del Trecento. A sua volta dal croquet derivano il golf e anche il biliardo. Scopo del gioco è segnare punti facendo passare una palla, colpita da una mazza, sotto alcune piccole porte. Queste ultime formano un percorso, al termine del quale si deve colpire un picchetto posto al centro del campo.

Tiro al piccione. Anche se non rientra tra le discipline ufficiali dei Giochi olimpici di Parigi, questo sport cruento consisteva nell’uccidere quanti più piccioni possibile nel tempo stabilito. Fu l’unico caso (la gara non si ripeté più) in cui alle Olimpiadi furono uccisi volontariamente animali.

L’arrampicata su corda. Oggi è una disciplina forse si esercita ancora in qualche ora di educazione fisica, ma l’arrampicata su corda ha fatto parte delle Olimpiadi dalla prima edizione del 1896, fino al 1932. Partenza da seduti, gli atleti dovevano arrampicarsi solo con l’uso delle mani e delle braccia su una corda lunga 13 metri. Nel 1904 e nel 1932 i premi furono assegnati solo in base alla velocità di arrampicata, mentre nel 1924 i giudici assegnarono voti anche allo stile.

Corsa in mongolfiera. Le Olimpiadi di Parigi del 1900 si svolsero in contemporanea all’Esposizione Universale, il che fece sì che ai giochi partecipassero una miriade di attività che non vi sarebbero state altrimenti. Una di queste era sicuramente la corsa in mongolfiera. I piloti vennero giudicati in base alla distanza percorsa, al tempo trascorso in aria e alla capacità di atterrare in un punto predeterminato. La Francia fece la parte del leone. Lo “sport” venne in seguito escluso dai giochi non per la sua assurdità, ma per il divieto alle discipline che implicano l’uso di un motore. E anche se questo divieto è stato di recente rimosso, un revival della corsa in mongolfiera sembra alquanto improbabile.

Nuoto a ostacoli.  Fu un tratto della Senna a essere attrezzato per questa bizzarra competizione di Parigi 1900. I 12 nuotatori in gara, provenienti da cinque Nazioni, dovevano percorrere 200 metri lungo i quali dovevano arrampicarsi su una pertica, superare una fila di barche salendovi da un lato e tuffandosi dall’altro e infine superare altre imbarcazioni nuotando sott’acqua.

Nuoto subacqueo. La gara meno spettacolare di sempre, quella di nuoto subacqueo, si svolse lungo una corsia di 60 metri nella Senna e attribuiva punti sia per la distanza percorsa sott’acqua che per i secondi passati in apnea. Vinse il francese Charles de Vendeville, percorrendo 60 metri in un minuto e 84′. Il rivale danese Peter Lykkeberg rimase sorprendentemente in apnea per 1 minuto e mezzo, ma siccome non arrivò nemmeno a metà percorso, dovette accontentarsi del terzo posto.

Pallacorda. La pallacorda è forse più famosa per i suoi significati storici che per gli eventi sportivi: nella Sala della Pallacorda a Parigi si tenne, nel 1789, il giuramento che segnò l’inizio della Rivoluzione francese. Ma nel curriculum di questa disciplina ci sono anche due edizioni olimpiche. A Parigi 1900 gareggiarono solo squadre francesi, sei contro sei e quattro contro quattro. A Londra 1908 invece nessun francese, ma 9 britannici e due statunitensi (tra cui il vincitore) in un’unica gara di singolare. Nata forse nel XIII secolo e nota anche con i nomi di trincotto e jeu de paume (“gioco di palmo di mano”, poiché inizialmente i giocatori colpivano la palla col palmo della mano protetta da un guanto), ha dato origine a molti sport, tra cui il tennis. È stata anche una delle prime discipline professionistiche, già cinque secoli fa.

Scherma con il bastone. Di origine italiana e rinascimentale, rilanciata in Francia nell’Ottocento, questa disciplina entrò nel programma olimpico solo a Saint Louis nel 1904. A trionfare fu lo schermidore statunitense Albertson Van Zo Post, che però in alcune classifiche è menzionato come cubano. Lo sport, detto anche “canna da passeggio”, consisteva nell’uso di un bastone come arma, con tecniche schermistiche.

Palla Basca. La palla basca (pelota o pilota basca) esordì ai Giochi di Parigi 1900, dove il 14 giugno si sfidarono solo le squadre di Spagna e Francia. A uscirne vincitore fu il duo iberico. La specialità prescelta fra le molte varianti fu la jai alai (in basco “festa felice”) o cesta punta, praticata con una specie di “cucchiaio” di vimini a forma affusolata, detto chìstera. All’epoca, questo sport era molto popolare e legato a grosse scommesse: la sua successiva esclusione dai Giochi fu dovuta all’eccesso di professionismo.

Golf.  In precedenza si era disputato nel 1900 e nel 1904: Charles Sands, Margaret Abbott e George Lyon furono tre delle medaglie d’oro del golf

Lacrosse. E’ lo sport estivo nazionale in Canada e fu sport olimpico nel 1904 e nel 1908. L’obiettivo è infilare la palla con una specie di racchetta triangolare munita di tele all’estremità, nella porta avversaria. Ma chi lo conosce, oltre ai canadesi?

Rackets. Si disputò a Londra nel 1908.  Di fatto, si tratta dello sport precursore dello squash, che mai è stato sport olimpico

Korfball. Nacque nei Paesi Bassi e, per non andar troppo lontano, fece la sua unica apparizione olimpica (come sport dimostrativo) nell’edizione dei Giochi di Anversa 1920. Ha la particolarità di essere l’unico sport di squadra che anche a livello agonistico si pratica con squadre miste maschi e femmine. Scopo del gioco e quello di lanciare una palla di gomma in uno dei due canestri della squadra avversaria e arrivare a segnare 70 punti. Non è ammesso palleggiare e si può rubare palla solo intercettando la sfera durante i passaggi.

Vi piacerebbe rivederne qualcuno nelle prossime Olimpiadi?

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