Nella battaglia ad alto rischio tra stati e aziende tecnologiche, i diritti degli utenti di Internet sono diventati le principali vittime.
La libertà di espressione e accesso a Internet è in calo in tutto il mondo, anche nei Paesi democratici. La denuncia è contenuta nel report Freedom on the Net 2021, pubblicato il 21 settembre dalla statunitense Freedom House.
Risultati chiave
- La libertà di Internet globale è diminuita per l’undicesimo anno consecutivo. I maggiori deterioramenti sono stati documentati in Myanmar, Bielorussia e Uganda, dove le forze statali hanno represso le crisi elettorali e costituzionali. Il calo del punteggio di 14 punti del Myanmar è il più grande registrato dall’inizio del progetto Freedom on the Net .
- I governi si sono scontrati con le aziende tecnologiche sui diritti degli utenti. Le autorità di almeno 48 paesi hanno perseguito nuove regole per le aziende tecnologiche su contenuti, dati e concorrenza nell’ultimo anno. Con poche eccezioni positive, la spinta a regolamentare l’industria tecnologica, che deriva in alcuni casi da problemi reali come le molestie online e le pratiche manipolative del mercato, viene sfruttata per sottomettere la libera espressione e ottenere un maggiore accesso ai dati privati.
- La libera espressione online è sotto pressione senza precedenti. Più che mai i governi hanno arrestato utenti per discorsi politici, sociali o religiosi non violenti. I funzionari hanno sospeso l’accesso a Internet in almeno 20 paesi e 21 stati hanno bloccato l’accesso alle piattaforme di social media. Si sospetta che le autorità di almeno 45 paesi ottengano spyware sofisticati o tecnologia di estrazione dati da fornitori privati.
Cina e Stati Uniti
- La Cina è per il settimo anno consecutivo il peggior ambiente per la libertà di Internet. Le autorità cinesi hanno imposto pene detentive draconiane per dissenso online, segnalazioni indipendenti e banali comunicazioni quotidiane. La pandemia di COVID-19 rimane uno degli argomenti più pesantemente censurati. I funzionari hanno anche represso i giganti della tecnologia del paese, citando i loro abusi relativi alla concorrenza e alla protezione dei dati, sebbene la campagna abbia ulteriormente concentrato il potere nelle mani dello stato autoritario.
- Il punteggio degli Stati Uniti è diminuito per il quinto anno consecutivo. Informazioni false, fuorvianti e manipolate hanno continuato a proliferare online, influenzando anche l’accettazione pubblica dei risultati delle elezioni presidenziali del 2020. La nuova amministrazione ha adottato misure promettenti per rafforzare le protezioni per gli utenti di Internet.
- L’intervento dello Stato deve proteggere i diritti umani online e preservare un Internet aperto. Il potere emancipatore di Internet dipende dalla sua natura egualitaria. Per contrastare l’autoritarismo digitale, le democrazie dovrebbero garantire che le normative consentano agli utenti di esprimersi liberamente, condividere informazioni oltre confine e chiedere conto ai potenti.
Fonte: Freedom House
Please follow and like us: