Crisi climatica, Water impact: acqua come fattore di progettazione urbana

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Il cambiamento climatico e il comportamento dell’acqua stanno trasformando il modo di abitare e vivere e ridisegnando la geografia del mondo, secondo il cosiddetto “Water Impact”. La necessità di cambiare i paradigmi della progettazione urbana e delle infrastrutture idriche per controllare sia l’eccesso sia la scarsità di acqua è ormai evidente, ma tuttavia, nonostante la gravità della situazione, il problema dell’acqua come risorsa limitata non sembra uscire dalla sfera tecnica e scientifica. Stiamo diventando consapevoli della necessità di ridurre il consumo di energia, grazie alle campagne di sensibilizzazione e soprattutto agli eco incentivi fiscali, ma non ci preoccupiamo degli effetti del nostro “Water Impact”, e in particolare di quello delle nostre costruzioni, particolarmente significativo.

Il rapporto Osservatorio Città Clima 2021 di Legambiente

Secondo Legambiente, sulla base di quanto già sperimentato in alcuni comuni italiani, le Amministrazioni Pubbliche dovrebbero applicare pochi semplici criteri che contribuirebbero a un forte miglioramento:

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  • vietare qualsiasi edificazione nelle aree a rischio idrogeologico e in quelle individuate a rischio esondazione al 2100 per l’innalzamento del livello dei mari;
  • delocalizzare gli edifici in aree classificate a elevato rischio idrogeologico;
  • salvaguardare la permeabilità dei suoli nelle aree urbane, fissando percentuali obbligatorie di terreni permeabili negli spazi privati e pubblici;
  • vietare l’utilizzo dei piani interrati per abitazioni;
  • mettere in sicurezza le infrastrutture urbane dai fenomeni meteorologici estremi;
  • vietare l’intubamento dei corsi d’acqua;
  • recuperare, riutilizzare, risparmiare l’acqua in tutti gli interventi edilizi;
  • utilizzare materiali capaci di ridurre l’effetto isola di calore nei quartieri, incentivando l’utilizzo di materiali e colorazioni con prestazioni certificate, di tetti verdi, vasche e fontane;
  • creare, in tutti gli interventi che riguardano gli spazi pubblici, come piazze e parcheggi, vasche sotterranee di recupero delle acque piovane;
  • prevedere risorse statali per l’attuazione dei piani urbani di adattamento che contemplano la piantumazione di alberi e la creazione di boschi per la riduzione delle temperature in città e l’assorbimento dei gas serra, la sostituzione della pavimentazione e la de- impermeabilizzazione, l’utilizzo di pitture in grado di ridurre l’incidenza delle radiazioni solari estive.
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Ci si augura che queste misure vengano prese e sostenute al più presto, in maniera responsabile e sistematica, perché ne va della nostra vita. Cambiare il modello di gestione dell’acqua è tanto fondamentale quanto urgente.

Fonte: The Vision

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Foto: mappa dei rischi, Legambiente

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