Covid, Italia: tra le ondate, i numeri fanno surf
La gestione nazionale della pandemia, in questa seconda ondata, continua a lasciare perplessi.
Da 9 mesi sentiamo, leggiamo, sappiamo a memoria come manco l'Ave Maria e il Pater Noster, che sono fondamentali tracciamento e monitoraggio per una gestione efficace della pandemia.
Invece, partono le vaccinazioni covid (le prime, poche, una decina scarsa di migliaia di dosi) e per miracolo è tutto finito?
Non si capisce per quale motivo, in corrispondenza della partenza della campagna vaccinale, siano drasticamente diminuiti i tamponi effettuati negli ultimi giorni:
-28.12: 68,7k (8,6k positivi, 12.5%)
-27.12: 59,9k (8,9k, 14.6%)
-26.12: 81,6k (10,4k, 12.8%)
-25.12: 152,3k (19k, 12.5%)
-24.12: 193,8k (18k, 9.3%)
Per mostrare che ci siano meno positivi rispetto ai circa 20mila giorno di media delle ultime settimane?
Con un incremento, per altro, della positività (aumentata del 35-56% rispetto alla stessa data).
A margine, ma nemmeno tanto, ad oggi ci sono stati 2,056 milioni di casi in Italia di cui oltre 72mila morti. Il tasso di letalità è, quindi, del 3.51%.
Con i dati al10 dicembre, quella italiana (3.5%) era la terza al mondo, la stessa della Gran Bretagna; peggio, solo in Iran (4.8%) e nel Messico (9.3%)
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