Smart home

Casa intelligente, Sifis Home: il progetto contro gli attacchi informatici

Scienza e ambiente
Il progetto è promosso dal Cnr e finanziato con fondi europei, ha l’obiettivo di creare standard di sicurezza per i dispositivi della casa intelligente

Alexa, svegliami domani alle 7.00 con la nona sinfonia di Beethoven”. “Ehi Google, chiama mia madre”. Gli home assistant sono i dispositivi più intimi tra quelli che abbiamo in casa. Ed è probabile che ci conoscano meglio di chiunque altro, perché sono in grado di incrociare una montagna di dati ma poi, con estrema naturalezza, anche di consigliarci sulle scelte migliori, compresi gli acquisti.
Comodità, efficienza, accoglienza e coccola. La smart home è così.

Bello, vero? Se non fosse che è un castello sì, ma di carte, a rischio attacco informatico.

Qualche tempo fa, la rivista Which? dell’Associazione inglese dei consumatori ha realizzato un test con una finta smart home piena di dispositivi connessi e ha aspettato per vedere cosa sarebbe accaduto. In una settimana la smart home è stata vittime di 12mila attacchi informatici.

Mi direte: è la tecnologia, bellezza! Invece: dipende dal tipo di tecnologia. Perché le alternative ci sono sempre. In occasione dell’Internet Festival, che si è tenuto alcuni giorni fa a Pisa, l’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha illustrato il progetto Sifis-Home, che ha l’obiettivo di offrire un framework di sicurezza per ambienti smart home. Sifis-Home consente lo sviluppo di applicazioni capaci di rilevare e reagire dinamicamente agli attacchi informatici e rispettose della privacy, aumentando così il controllo e la fiducia degli utenti finali di smart home.

I rischi per la smart home

Il sistema smart home è un paradigma applicativo emergente che sta guadagnando sempre più popolarità. Secondo i dati del Politecnico di Milano, il valore di mercato nel 2021 degli smart home devices è di 505 milioni di euro  (seppur in flessione del 4% rispetto all’anno precedente).

In questo mercato sono ancora presenti notevoli barriere e preoccupazioni, principalmente legate alla sicurezza informatica di ogni dispositivo e alla sicurezza all’interno dei sistemi smart home, nonché alla privacy e all’integrità dei dati prodotti e consumati, la maggior parte dei quali sono personali e sensibili”, riferisce Andrea Saracino, ricercatore del Cnr e coordinatore del progetto Sifis Home: “Molti dispositivi smart home utilizzano soluzioni di sicurezza personalizzate e proprietarie che non tengono conto delle interazioni con altri dispositivi. Inoltre, gli sviluppatori devono sviluppare applicazioni adattabili a diversi sistemi e architetture, e gli aspetti di sicurezza sono spesso trascurati o mal affrontati”.

Sifis Home è dunque un framework full stack di sicurezza per ambienti smart home, un servizio con invio di dati al cloud solo se anonimizzati. Finanziato con fondi di Horizon 2020, in partnership con Intel, Ericson, Politecnico di Torino, si compone di quattro linee di sviluppo: progettazione di software privacy e cybersecurity by design; creazione di meccanismi di certificazione; promozione di marketplace premianti per smart device compliant; progettazione di un sistema operativo domestico proattivo.

“È un progetto che mira a creare un sistema alternativo a quello predominante delle big tech, con forte enfasi sulla sicurezza, oltre che alla funzionalità. Qualsiasi aziende produttrice di smart device che vorrà attenersi a questi standard, potrà essere certificata e premiata sul marketplace”, prevede Saracino. Il resto, lo dovrà fare il mercato. Cioè noi stessi.

Fonte: Claudia Morelli, Wired

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