La morte di Raisi, presidente iraniano, infiamma la crisi in Medio Oriente
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian sono morti ieri in un incidente aereo. L'elicottero che li trasportava dal confine dell'Azerbaijan, dove avevano inaugurato una diga tra Iran e Azerbaijan, si è schiantato al suolo in una zona impervia, non lasciando scampo ai viaggiatori.
Che si sia trattato di un incidente - il tempo è peggiorato improvvisamente nell'area - o che si sia trattato di un sabotaggio è questione aperta, e non è detto che la verità venga a galla.
Il sospetto che possa trattarsi di un sabotaggio è naturalmente forte, per due motivi.
Il primo è che a collassare è stato solo uno dei tre elicotteri che facevano il percorso di ritorno verso Tabriz e precisamente quello che trasportava il presidente e il ministro.
Il secondo è che la figura di Raisi è stata strategica in questa fase per la collaborazione con Russia e Cina. Raisi era considerato un moderato sul fronte interno, il che lo rendeva una figura di conciliazione e allentamento delle tensioni interne, ed è stato il promotore dell'adesione dell'Iran ai Brics, oltre che di altre iniziative di collaborazione.
In quest'ottica la decapitazione della leadership iraniana rappresenta un elemento di destabilizzazione interna e internazionale che non può che compiacere il fronte israelo-americano.
Ma questo naturalmente non prova nulla; potrebbe trattarsi davvero di un mero incidente.
E tuttavia è importante capire anche quale sarà la verità che si deciderà di lasciar trasparire dall'analisi dei resti dell'elicottero. Se si trovassero tracce di sabotaggio - o se qualcuno decidesse comunque di accreditare questa versione - questo potrebbe essere il prodromo di una guerra regionale senza esclusione di colpi.
Entro 50 giorni si terranno nuove elezioni in Iran, per definire la squadra che governerà il paese a seguire. Vista la posta in gioco per molte potenze estere è probabile che fioccheranno interferenze e interventi volti a condizionare il voto.
Indipendentemente dal fatto che abbia avuto un ruolo nella tragica morte del presidente Raisi, l'Occidente cercherà di destabilizzare l'Iran. Gli analisti cinesi, citati dal Global Times, ritengono che difficilmente l’Iran vivrà turbolenze politiche: sono in atto procedure costituzionali e la leadership dell’Ayatollah Khamenei è un fattore stabilizzante. Eppure Pechino e Mosca sono consapevoli che gli agenti del caos cercheranno di sfruttare la morte del presidente Raisi per destabilizzare il Paese. L'Occidente non lascerà nulla di intentato nel tentativo di orchestrare una "rivoluzione colorata" contro il potere degli Ayatollah prima e durante l'elezione di un nuovo presidente iraniano. Il prossimo mese sarà cruciale.
Staremo a vedere.
La cerimonia funebre per il presidente iraniano Ebrahim Raisi morto nell'incidente in elicottero ieri pomeriggio, si terrà domani a Tabriz, riferisce l’agenzia di stampa Mehr.
A titolo di complemento informativo, in vista delle elezioni dopo la morte di Raisi:
Il potere in Iran si articola in:
▪️Guida suprema: la posizione più potente è ricoperta dalla Guida suprema, attualmente l'Ayatollah Ali Khamenei. Ha autorità su tutti i rami del governo e dell'esercito.
▪️Presidente: il presidente, fino a ieri Ebrahim Raisi, è il secondo funzionario di grado più alto. Il presidente esegue i decreti e risponde alla Guida Suprema. A differenza dell’esecutivo di altri paesi, il presidente dell’Iran non ha il pieno controllo sul governo.
▪️Consiglio dei Guardiani: questo organo composto da 12 membri, metà nominati dalla Guida suprema e metà dalla magistratura, esamina i candidati alle cariche e può porre il veto sulla legislazione.
▪️Assemblea degli esperti: organo religioso composto da 88 membri eletti dal pubblico, quest'assemblea ha il potere di nominare e revocare la Guida suprema.
▪️Parlamento (Majlis): l'organo legislativo eletto può redigere leggi, ma le sue decisioni possono essere annullate dal Consiglio dei Guardiani.
Non siamo stati noi - Israele si dichiara non coinvolto nella morte di Raisi
"Israele non è coinvolto nella morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero che ha ucciso anche diversi membri del suo entourage", ha detto lunedì a Reuters un funzionario israeliano sotto anonimato.
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