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La Corte Suprema conferma il divieto di TikTok

La Corte Suprema conferma il divieto di TikTok. Basato su rapporti di CBS News e Fox News, la Corte Suprema ha unanimemente confermato una legge che vieterebbe effettivamente TikTok negli Stati Uniti, respingendo le affermazioni secondo cui la legislazione violerebbe i diritti del Primo Emendamento e aprendo la strada affinché la popolare app venga rimossa dagli app store statunitensi già da domenica.

La decisione unanime della Corte Suprema conferma il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, approvato con supporto bipartisan nell’aprile 2024. Questa sentenza, emessa il 17 gennaio 2025, afferma che la legge non viola i diritti del Primo Emendamento di TikTok o dei suoi utenti. La decisione arriva pochi giorni prima che la legislazione entri in vigore, potenzialmente costringendo l’app ampiamente popolare a cessare le operazioni negli Stati Uniti già da domenica. TikTok, insieme alla sua società madre ByteDance e a diversi creatori di contenuti, aveva rapidamente intentato una causa a maggio per bloccare il divieto, sostenendo che avrebbe soppresso la libertà di espressione per milioni di utenti americani. Tuttavia, la loro sfida legale non ha avuto successo, con la Corte Suprema che ha confermato la decisione del tribunale inferiore contro TikTok.

La legge “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act”, approvata nell’aprile 2024, ha concesso a TikTok un periodo di nove mesi per disinvestire dalla sua società madre cinese, ByteDance, o affrontare la rimozione dagli app store e dai servizi di hosting con sede negli Stati Uniti. Questo requisito di disinvestimento deriva da preoccupazioni riguardo alla proprietà cinese dell’app, che i legislatori sostengono potrebbe potenzialmente essere utilizzata come arma o per raccogliere enormi quantità di dati degli utenti da circa 170 milioni di americani. Il team legale di TikTok, guidato da Noel Francisco, ha affermato che l’azienda non può disinvestire da ByteDance a causa del codice sorgente e della proprietà intellettuale situati in Cina. Tuttavia, questo argomento non è riuscito a convincere la Corte Suprema, con il giudice Clarence Thomas che ha direttamente messo in discussione la natura del discorso di TikTok in questo contesto.

Cosa succede con il divieto di TikTok?

Con l’avvicinarsi della scadenza del 19 gennaio, la pressione politica sta aumentando da entrambe le parti. I Democratici al Senato, tra cui Chuck Schumer, hanno fatto appello a Biden affinché ritardi il divieto, sostenendo che è necessario più tempo per trovare un acquirente americano. Nel frattempo, il team del Presidente entrante Trump ha suggerito che troveranno “un modo per preservare” TikTok proteggendo al contempo i dati degli utenti, potenzialmente indirizzando il Dipartimento di Giustizia a dare meno priorità all’applicazione della legge.