#Cuoriconnessi: Un decalogo contro il Cyberbullismo

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Cuoriconnessi, un'iniziativa congiunta di Unieuro e Polizia di Stato, ha segnato un deciso impegno nella lotta al cyberbullismo. Nel corso degli ultimi tre anni, oltre 680.000 studenti hanno partecipato a corsi online e hanno avuto accesso a libri che affrontano il tema delicato della violenza online. Marco Titi, direttore marketing di Unieuro, sottolinea l'importanza di gestire consapevolmente la tecnologia e promuovere un uso corretto della stessa.

Il Decalogo Contro il Cyberbullismo

Il "Decalogo contro il cyberbullismo e ogni forma di violenza" è stato ideato da oltre mille studenti provenienti da tutta Italia. Presentato a Roma presso l'istituto Virgilio, il manifesto è composto da dieci regole che mirano a contrastare tutte le forme di discriminazione online, dal cyberbullismo al body shaming fino al sexting. Tra i punti salienti, si evidenzia l'invito a non accettare passivamente ciò che si legge o si vede online, a non condividere immagini intime e a chiedere aiuto per risolvere i problemi.

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Cuoriconnessi: Un Progetto Educativo a 360 Gradi

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Il Manifesto è solo una delle numerose attività svolte nell'ambito di Cuoriconnessi, rivolte alle scuole medie e superiori. Con incontri online, presenze fisiche, e la presenza su YouTube e sul sito dedicato (www.cuoriconnessi.it), il progetto si propone di aiutare i ragazzi a riconoscere le situazioni di rischio, dialogare con genitori e insegnanti, e favorire un utilizzo corretto della tecnologia.

Tecnologia con Cuore: La Responsabilità di Unieuro

Marco Titi sottolinea che Unieuro, vendendo tecnologia, sente la responsabilità verso la comunità, specialmente i più giovani. "La tecnologia non può essere privata di cuore", afferma. Il progetto Cuoriconnessi, nato nel 2016, ha già coinvolto oltre 680.000 studenti attraverso dirette streaming e la distribuzione di libri della collana #cuoriconnessi.

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Il Mondo Virtuale e la Realtà del Cyberbullismo

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Il direttore marketing evidenzia come il mondo virtuale sia diventato una realtà a pieno titolo. Fenomeni come il mobbing, il bullismo, e lo stalking, amplificati dalla tecnologia, richiedono una presa di coscienza. "La rivoluzione tecnologica è inarrestabile, ma è importante riconoscere le insidie di un suo utilizzo distorto", sottolinea Titi. Cuoriconnessi si impegna a educare i giovani su come utilizzare la tecnologia in modo positivo e consapevole.

Osservatorio Schermi Futuri: Fotografare il Sentire dei Giovani

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All'interno di Cuoriconnessi è stato istituito l'osservatorio Schermi Futuri, in collaborazione con Ipsos e la direzione scientifica del professor Paolo Crepet. Questo osservatorio mira a creare maggiore consapevolezza, esplorare i comportamenti dei giovani sui social media e cogliere gli effetti emotivi derivanti da tali interazioni virtuali. L'obiettivo è fotografare il sentire della Generazione Z rispetto ai nuovi modelli di socialità.

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Unire i Pubblici per Contrastare l'Abuso Online

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Marco Titi conclude sottolineando la necessità di unire i pubblici: giovani, famiglie e scuola per contrastare l'uso distorto della rete. La comunità Cuoriconnessi, iperconnessa e consapevole, si erge come baluardo contro il cyberbullismo, promuovendo una cultura digitale basata sulla responsabilità e il rispetto reciproco.

Cuoriconnessi, con il suo decalogo e le varie iniziative educative, si pone come faro nella lotta contro il cyberbullismo.

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Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, l’empatia come risorsa di prevenzione

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Istituita nel 2017 su iniziativa del MIUR. Questa data rappresenta un’occasione importante per riflettere su un fenomeno molto diffuso e difficile da estirpare. Nel mondo, sono oltre 246 milioni i bambini e gli adolescenti che subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi di bullismo.  Secondo le Nazioni Unite, 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ne è stato vittima almeno una volta nella vita. Anche l’ISTAT ha svolto delle indagini su questi fenomeni rilevando che, nella fascia d’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, quasi 1 adolescente italiano su 5 (19,8%) abbia subìto atti di bullismo una o più volte al mese.

Il termine bullismo fa riferimento a tutti quei comportamenti di prevaricazione e sopraffazione posti in essere da uno o più soggetti, i “bulli”, nei confronti di una “vittima”, individuata come bersaglio di violenze verbali, fisiche o psicologiche. Si verifica, generalmente, tra i più giovani e viene perpetrato da bambini e adolescenti nei confronti di coetanei. Il cyberbullismo presenta le stesse caratteristiche del bullismo “tradizionale”, con la particolarità che questo si manifesta, però, attraverso la rete internet, in diverse forme e con conseguenze potenzialmente anche più gravi del bullismo offline.

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I primi studi sul tema sono stati condotti nel 1978 in Norvegia. Nove anni dopo, nel 1987, il termine bullismo ha iniziato ad essere utilizzato all’interno delle riviste scientifiche. Dal 1982, il bullismo è oggetto della ricerca internazionale Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) a cui partecipa dal 2001 anche l’Italia. In Italia, il contrasto al bullismo e al cyberbullismo è regolamentato dalla Legge n.71 del 29 maggio 2017. Nonostante questo decreto rappresenti la prima normativa espressa in materia di cyberbullismo in tutto l’ambito europeo e un notevole passo in avanti, il fenomeno, come ci ricorda tristemente la cronaca, è ancora molto lontano dall’essere arginato.

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