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Cina, crollo degli investimenti nella UE

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L’Unione europea sembra aver perso il suo appeal sugli investitori cinesi. Secondo un rapporto della Commissione europea, gli investimenti con capitali cinesi sono crollati di due terzi nel corso del 2020.

A pesare non è stato solo un fattore temporaneo come la pandemia del Coronavirus, ma anche uno strutturale dovuto alle nuove misure applicate dall’Ue sulla trasparenza degli investimenti con capitali esteri e la difesa degli asset strategici comunitari.

I numeri

Su 98 miliardi di euro di investimenti esteri nel corso del 2020, solo 2,45 sono stati fatti con capitali cinesi. Una cifra drasticamente più bassa rispetto ai 13,4 miliardi del 2019. Oltre a quella della Cina, la flessione più grande riguarda quella russa. Anche in questo caso, a pesare è stata l’introduzione dei meccanismi di screening ormai in vigore in 20 dei 27 Paesi membri dell’Ue. La Commissione europea è dovuta intervenire per una revisione in 265 casi durante lo scorso anno, per l’80% risolti nel minimo tempo necessario per le procedure previste.

Solo il 14% degli investimenti ha richiesto analisi più approfondite prima di ottenere un verdetto. Solo otto dei 265 casi presi in esame sono stati bloccati dalla Commissione. Questo risultato, secondo gli ufficiali di Bruxelles, è merito proprio delle nuove normative, che fanno desistere in partenza gli investitori non in regola dall’interessarsi al mercato europeo.

Fonte: Commissione Europea

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