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SAFE: il nuovo scudo europeo per chi combatte la disinformazione

SAFE fact-checker disinformazione

📌 Minacce in aumento, libertà a rischio

Chi lavora ogni giorno per smascherare bufale, fake news e manipolazioni online è sempre più esposto. In tutta Europa, giornalisti, fact-checker e ricercatori affrontano un’ondata crescente di pressioni, intimidazioni e attacchi. Non si parla solo di troll o flame sui social: si va dalla sorveglianza digitale alle molestie online, fino ad arrivare a vere e proprie azioni legali intimidatorie e casi di violenza fisica.

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A lanciare l’allarme sono l’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO) e il Parlamento europeo. Il problema è sistemico, urgente. E sta minando uno dei pilastri della democrazia: l’accesso a informazioni verificate, affidabili e libere da interferenze.

🔹 SAFE: una risposta concreta per chi è in prima linea

Per far fronte a questa situazione, l’EMIF – European Media and Information Fund ha lanciato SAFE, un programma di supporto dedicato ai professionisti della lotta alla disinformazione.

Siamo nella fase pilota del progetto, con un fondo iniziale da 150.000 euro. L’obiettivo? Offrire risorse rapide, mirate e immediate a chi si trova sotto attacco.

💶 Quanto si può ottenere?

Ogni richiesta può ottenere fino a 10.000 euro per attività da realizzare in massimo tre mesi. Una misura d’urgenza, pensata per intervenire quando la pressione si fa insostenibile.

📌 Chi può candidarsi a SAFE

SAFE non è aperto a tutti. In questa fase iniziale, possono fare domanda:

  • Chi ha già ricevuto fondi EMIF in passato
  • Le organizzazioni di fact-checking iscritte all’European Fact-Checking Standards Network (EFCSN)
  • I membri dei consorzi della rete EDMO

La valutazione è continua: le domande vengono esaminate man mano che arrivano. Non c’è tempo da perdere.

🔹 Cosa copre il fondo SAFE: casi concreti

Il sostegno offerto da SAFE non è teorico. Ecco alcuni esempi pratici delle spese coperte:

⚖️ Difesa legale

Per chi è bersaglio di cause strategiche (SLAPP), denunce pretestuose o minacce legali progettate per zittire le inchieste.

🔐 Sicurezza digitale

Per rafforzare la protezione di sistemi informatici dopo attacchi hacker mirati o episodi di sorveglianza invasiva.

🧠 Supporto psicologico

Per affrontare le conseguenze di molestie, minacce e situazioni di forte stress.

📂 Documentazione degli attacchi

Per conservare prove e tracciamenti in modo sicuro, utili anche per future azioni legali o giornalistiche.

🎓 Formazione d’urgenza

Workshop e training su come reagire a cyberattacchi, doxing, campagne di discredito.

❗Altri bisogni urgenti

Qualsiasi altra esigenza collegata ad attacchi mirati, purché giustificata da documentazione adeguata.

🎯 Perché SAFE è diverso (e necessario)

SAFE non è solo un finanziamento. È un atto di solidarietà concreta verso chi ogni giorno garantisce il diritto alla verità.

In un’Europa dove le libertà digitali rischiano di essere erose da poteri occulti, interessi economici e campagne di manipolazione, SAFE rappresenta una rete di protezione per chi rifiuta il silenzio e continua a indagare, verificare, informare.

📬 Come fare domanda

Le candidature si inviano direttamente sul sito dell’EMIF, dove si trovano tutte le istruzioni per accedere al bando.

🗓️ Scadenza finale: 27 febbraio 2026, ma attenzione: le domande vengono valutate a sportello, finché i fondi non saranno esauriti.

👉 Se rientri tra i soggetti ammissibili, non aspettare l’ultimo giorno.

🧩 Una riflessione finale (e una sfida collettiva)

In tempi in cui la parola “disinformazione” viene usata (e abusata) ogni giorno, SAFE ci ricorda che la libertà d’informazione ha un costo. E va difesa, anche economicamente.

Chi smaschera la propaganda, chi verifica le notizie, chi analizza il web per costruire un ecosistema informativo più sano ha bisogno di alleati. Non solo a parole.

SAFE è un inizio. Adesso tocca a noi — istituzioni, media, società civile — rendere questo scudo ancora più solido.

📣 Conosci qualcuno che lavora nel fact-checking o nella ricerca OSINT? Condividi questa notizia: potrebbe fare la differenza.