Navalny: Morte di un dissidente, risveglio internazionale
Navalny: La fine di un dissidente
La notizia della morte in carcere dell'attivista russo, Alexei Navalny, ha fatto irruzione alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, rimettendo la Russia al centro dell'agenda euro-atlantica.
L'Annuncio delle Autorità Russe
Le autorità russe hanno annunciato la morte di Navalny, principale oppositore di Vladimir Putin, mentre scontava una pena di 19 anni. L'annuncio ha scatenato reazioni di condanna e commenti dagli osservatori internazionali riuniti a Monaco. La morte di Navalny ha riacceso i riflettori sull'opinione pubblica occidentale sulla Russia di Putin, a poche settimane dalle elezioni presidenziali russe.
Secondo le autorità russe, Navalny, condannato per "frode ed estremismo", si è sentito male dopo una passeggiata. I tentativi di rianimarlo sono stati infruttuosi. Le ultime interazioni con l'esterno risalgono a pochi giorni prima della morte. Il Comitato Investigativo russo sta conducendo un'indagine, mentre il presidente Putin è stato informato dell'accaduto. Novaya Gazeta, testata indipendente russa, ha rivelato: «Sul corpo ci sono lividi». Secondo gli operatori sanitari sarebbero compatibili con la rianimazione susseguente al presunto arresto cardiaco, ma non è chiaro cosa abbia causato quest’ultimo.
Reazioni Internazionali
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, ha dichiarato che il governo russo è "responsabile" della situazione. Molti puntano il dito contro Putin, considerando Navalny un simbolo dell'opposizione interna russa e un riconosciuto attivista a livello globale.
Il Momento Sbagliato
Navalny aveva riacquistato ammirazione internazionale tornando volontariamente in Russia nel 2021, dopo un avvelenamento. La sua morte mette sotto i riflettori la Russia in un momento delicato, a pochi giorni dall'anniversario dell'invasione in Ucraina e un mese prima delle elezioni presidenziali russe.
Secondo il tabloid berlinese, Bild, che cita "informazioni in proprio possesso", Navalny sarebbe morto "forse poco prima di una sua possibile liberazione" parte di uno "scambio di prigionieri" tra Usa, Russia e Germania.
Ad essere coinvolte sarebbero Mosca, Washington e Berlino. Il leader del Cremlino, infatti, "voleva riavere l’assassino di Tiergarten", Vadim Krasov, agente che aveva sparato a un oppositore del di Mosca a Berlino nel 2019. Putin aveva anche accennato pubblicamente alla cosa nell’intervista a Tucker Carlson. Gli Usa, invece, avrebbero chiesto il rilascio dell’ex marine Paul Whelan e del giornalista Evan Gershkovich.
La morte di Navalny rappresenta una perdita significativa per l'opposizione russa, ma le condizioni attuali potrebbero non ostacolare la macchina elettorale del Cremlino, pur in un momento di risveglio internazionale sulla situazione in Russia.
Chi era Alexei Navalny? Alexei Anatolievich Navalny, nato il 4 giugno 1976 a Butyn, Russia, è stato un avvocato, blogger e attivista russo, noto per il suo coraggio nel denunciare la corruzione e il suo impegno per la promozione della democrazia. La sua vita è stata caratterizzata da sfide, resistenza e un forte impegno civico.
La svolta nella vita di Navalny avviene nel 2008, quando crea un blog per esporre casi di corruzione nelle aziende russe. Il suo stile franco e diretto lo rende rapidamente popolare, guadagnandosi una vasta base di sostenitori. La sua piattaforma online diventa uno strumento cruciale per la denuncia della corruzione diffusa nel paese.
Nel 2011, rivela casi di malversazioni finanziarie, attirando l'attenzione nazionale e internazionale. Nel 2013, Navalny si candida alle elezioni per la carica di sindaco di Mosca, ottenendo un sostegno significativo nonostante la sua sconfitta. Nel 2017, annuncia la sua intenzione di concorrere alle elezioni presidenziali del 2018. Nel frattempo, nel 2015, subisce un grave avvelenamento con una sostanza chimica, rendendolo temporaneamente cieco da un occhio.
Navalny diventa un dissidente di rilievo e viene sottoposto a continue intimidazioni e arresti. Nel 2014, viene condannato per frode, ma questa sentenza viene successivamente annullata. Nel 2017, è nuovamente arrestato durante una manifestazione anticorruzione. Nel 2020, torna in Russia dopo un tentativo di avvelenamento in Siberia. Nel 2021, viene condannato a scontare una pena di 19 anni per frode ed estremismo. Fino al giorno della morte il 15 febbraio 2024.
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