LinkedIn cede alle 'storie'. Ma ce n'era davvero bisogno?

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LinkedIn, il social network legato alle attività professionali, ha ceduto alle stories. I 14 milioni di utenti di LinkedIn in Italia possono condividere storie con foto e video della durata massima di 20 secondi utilizzando l'app mobile (come già avviene con Instagram e Facebook), e queste saranno visibili sui propri profili per 24 ore. Le storie possono essere personalizzate con testo e adesivi a tema, e sarà possibile avviare una conversazione tramite la funzione "Domanda del giorno" (“Question of the Day”).
Negli ultimi sette mesi i lavoratori italiani si sono ritrovati a lavorare da casa e la distinzione tra vita professionale e personale non è più netta come prima.

In un contesto nel quale le consuetudini della vita domestica si sono andate a mescolare con ciò che possiamo definire l’ufficio virtuale in casa, le dinamiche relazionali tra colleghi e nelle reti professionali sono cambiate, e le persone fanno sempre più affidamento sui propri network online per restare in contatto con gli altri. Ciò si riflette anche sul modo in cui le persone utilizzano LinkedIn, con un aumento del 55% su base annua delle conversazioni tra gli utenti, e un aumento del 60% relativo alla creazione di contenuti sulla piattaforma.

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L'obiettivo delle storie di LinkedIn è offrire un altro modo per condividere informazioni sul quotidiano della propria vita lavorativa e rimanere in contatto con la propria comunità professionale.

“Rimanere connessi, a livello personale e professionale, non è mai stato così importante come ora" dice Michele Pierri, News Editor di LinkedIn Italia, "Durante il lockdown i nostri membri hanno utilizzato LinkedIn per tenersi in contatto con colleghi e altre persone sia per cercare consigli, che per trovare nuove opportunità, o semplicemente per tenersi aggiornati. Vediamo le storie come una naturale continuazione di questa connettività più personale tra colleghi, e abbiamo già visto centinaia di migliaia di nuove conversazioni che si sono innescate tramite le storie.”

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