TikTok e i filtri di bellezza: un gioco pericoloso per gli adolescenti
TikTok e i filtri di bellezza. Stop ai filtri che ingrandiscono le labbra e gli occhi, cambiano il colore della pelle e smussano i tratti del volto. Su TikTok i minorenni potranno ancora utilizzare i filtri più divertenti, che trasformano le persone in animali, aggiungono le orecchie da coniglio o il naso di un cagnolino, ma i 'filtri bellezza' saranno presto 'off limits. Il Guardian riporta che il social network cinese ha annunciato la decisione durante un forum sulla sicurezza nella sua sede europea di Dublino: secondo la testata britannica, il blocco scatterà già nelle prossime settimane sui profili dei minori di 18 anni. Il sistema invece bloccherà i profili degli utenti che non hanno ancora compiuto 13 anni.
Bloccare i filtri per proteggere gli adolescenti o stiamo solo curando i sintomi di un problema che affonda le radici nella nostra ossessione collettiva per la perfezione digitale?
C'è qualcosa di ipnotico nello scorrere un video dopo l'altro su TikTok. L’algoritmo sa cosa vuoi vedere prima ancora che tu lo sappia. Ma mentre osservi volti perfetti e sorrisi immacolati, c’è una domanda che si insinua lentamente: quanta di questa bellezza è reale? E, soprattutto, quale prezzo stiamo pagando per inseguirla?
TikTok, uno specchio distorto
I filtri di bellezza sono diventati una normalità. Un tocco e il viso cambia: pelle liscia, labbra più piene, occhi che sembrano usciti da un sogno. È un gioco, certo. Ma per molti adolescenti, è molto di più. È uno specchio che non riflette chi sei, ma chi dovresti essere.
È lì che inizia il problema. Perché quando spegni lo schermo e ti guardi davvero, la versione di te stessa che vedi non è quella che volevi. I pori, le occhiaie, le imperfezioni diventano insostenibili, insopportabili. E quel filtro, che doveva essere solo un passatempo, diventa una necessità.
La bellezza come trappola
Gli esperti parlano di come l’uso costante di questi filtri possa influire sull’autostima dei giovani. E hanno ragione. Ma prima di tutto, parliamo di sogni infranti. Parliamo di quella sensazione di non essere mai abbastanza. Di non poter mai raggiungere l’ideale che il filtro ti ha promesso.
Gli adolescenti, fragili e affamati di approvazione, cadono in questa trappola più facilmente. Ogni like diventa una conferma, ogni commento negativo un coltello. Non è solo un problema estetico: è un problema emotivo, mentale, sociale.
Il rischio non è solo di perdere se stessi in un’idea irraggiungibile di bellezza. È anche di perdere il contatto con il mondo reale. Un mondo fatto di imperfezioni che, ironicamente, sono proprio ciò che rende ognuno di noi unico.
Eppure, TikTok e i suoi filtri ci insegnano il contrario. Ci dicono che dobbiamo essere perfetti, sempre. Che la nostra autenticità non è abbastanza. È un messaggio tossico, nascosto dietro un’app che promette divertimento.
Cosa possiamo fare?
Non si tratta di demonizzare TikTok o i filtri di bellezza. Si tratta di parlare. Di insegnare ai nostri figli che non c’è niente di sbagliato nei loro volti reali. Che il valore di una persona non si misura dai like o dai filtri.
È un lavoro lungo, forse. Ma necessario. Perché ogni adolescente merita di guardarsi allo specchio e sentirsi abbastanza. Senza filtri, senza trucchi, senza bugie.
C’è una frase che torna spesso, quando si parla di bellezza: “La perfezione non esiste”. Ed è vero. Ma il problema è che lo dimentichiamo. O peggio, che lo insegniamo troppo tardi. TikTok, con i suoi filtri, è solo un sintomo di un problema più grande. Ma è anche il luogo dove possiamo iniziare a fare la differenza. Dove possiamo insegnare che la bellezza, quella vera, non ha bisogno di un filtro.
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