Regali sbagliati. Perché regaliamo oggetti inutili?
Regali sbagliati. C'è un momento magico nella stagione dei regali: il sorriso forzato di chi scarta qualcosa che non userà mai. Una candela aromatica che finirà in un armadio, un maglione che nemmeno la nonna avrebbe il coraggio di indossare, o l'ennesimo gadget tecnologico che non hai idea di come funzioni. Dietro ogni regalo terribile c’è un mistero da risolvere: chi ha deciso che questo fosse una buona idea?
Quando il regalo è più per te che per me
C'è qualcosa di quasi artistico nel riuscire a fare il regalo sbagliato alla persona sbagliata. Richiede impegno, dedizione e una sorprendente capacità di ignorare completamente i gusti altrui. Chi avrebbe mai detto che il semplice atto di donare potesse trasformarsi in un esercizio di puro egoismo mascherato da generosità?
La sindrome del "wow moment"
Quelli che regalano pensano spesso al momento della gloria: il pacchetto aperto, il tuo sguardo sorpreso, l’applauso mentale. Peccato che il "wow" duri quanto un post su Instagram. La realtà arriva subito dopo: "Dove lo metto?", "Come lo uso?", o, peggio, "Perché proprio questo?". La verità è che molti regali sono fatti per il piacere di chi li dà, non per chi li riceve.
Il regalo che parla troppo di chi lo fa
C'è sempre chi ti regala cose che sembrano dire: "Adesso mi cambierai". Un corso di yoga per chi non ha mai messo piede in palestra, un libro sulla produttività quando sei già stressato, o un kit di coltelli da chef anche se hai ordinato pizza tre volte questa settimana. Non è un dono, è un messaggio in codice: "Non mi piace come sei, cambia".
Capire cosa desidera veramente qualcuno è complicato. Richiede ascolto, attenzione e, diciamolo, un minimo di sforzo. Molto più semplice proiettare sui nostri cari i nostri gusti personali. E così, il tuo amico vegetariano si ritrova con un set di coltelli da bistecca e la zia astemia riceve l'ennesima bottiglia di vino pregiato. Ma ehi, è il pensiero che conta, giusto?
Regali sbagliati - L’ego travestito da altruismo
Regali che tornano utili... al donatore
Tra i capolavori del regalo sbagliato ci sono gli oggetti utili per chi li regala. Cuffie che “possiamo usare insieme”, una griglia per barbecue che loro amano cucinare, o quella collezione di film che adorano guardare. Non si tratta di doni, ma di investimenti strategici.
Il narcisismo sottile del regalo vistoso
Poi c’è il regalo che urla: "Guarda quanto sono figo!". È costoso, stravagante, e totalmente fuori contesto. Una bottiglia di vino pregiato per un astemio, o una borsa di design che costa più dell'affitto. Il destinatario si sente inadeguato, mentre il donatore si gode l’applauso silenzioso per il proprio gusto sopraffino.
Poi ci sono quelli che usano i regali come strumento di educazione. Tuo figlio vuole una console per videogiochi? Meglio un bel libro di matematica avanzata. Dopotutto, è per il suo bene. E poco importa se il destinatario reagisce con la stessa entusiasmante espressione di chi riceve un invito dal dentista.
Come rompere il circolo vizioso
Regala meno, ma meglio
Prima di scegliere un regalo, fermati. Chiediti: "Lo userei io? Ma soprattutto, lo userebbe lui/lei?". Se la risposta è no, torna indietro. Meglio un regalo semplice ma pensato, come un libro che sai che piacerà o una serata insieme, che qualcosa di costoso e inutile.
Chiedi, non improvvisare
La lista dei desideri non è un crimine. Può sembrare poco romantica, ma è un salva-vita per chi non sa cosa fare. E se proprio vuoi sorprendere, assicurati che la sorpresa sia piacevole, non uno spunto per un futuro scambio di regali al mercatino.
Che fare con i regali sbagliati?
Il riciclo elegante
Se la montagna di oggetti inutili minaccia di crollare e seppellirti, è ora di prendere provvedimenti. Il riciclo è un'arte nobile. Non si butta via niente, diceva la nonna. E aveva ragione. Un regalo sbagliato per te potrebbe essere perfetto per qualcun altro. Certo, magari evita di riciclare nella stessa cerchia di amici.
E poi quella sciarpa orribile potrebbe diventare un elegante copri-divano per qualcuno con gusti particolari. E il servizio da tè kitsch? Sicuramente farà la felicità di qualche collezionista su Vinted.
La sincerità paga, ma con stile
Se proprio il donatore chiede: "Ti è piaciuto?", evita risposte troppo dirette. Puoi sempre dire: "Non è esattamente il mio stile, ma apprezzo tanto il pensiero". È come dire la verità, ma senza fare danni irreparabili. Altrimenti esistono metodi più subdoli. Compila una lista dei desideri e lasciala casualmente in vista. Oppure inizia a lodare apertamente ciò che realmente ti piace. Con un po' di fortuna, il messaggio arriverà a destinazione.
Riflessione ironica: impariamo a ridere dei regali sbagliati
Alla fine della fiera, fare un regalo dovrebbe essere un gesto di affetto e attenzione, non un modo per soddisfare il proprio ego o per imporre la propria volontà. Forse, con un pizzico di ironia e autocritica, possiamo tutti imparare a essere donatori migliori. O quantomeno, a evitare di essere la causa di sorrisi forzati e armadi pieni di oggetti destinati all'oblio.In fondo, i regali terribili sono una tradizione quanto l’albero di Natale. Ridiamo, ringraziamo, e li mettiamo in un cassetto. O meglio, usiamoli come promemoria: il vero regalo non è l’oggetto, ma l’attenzione.
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