
"La Russia di Putin", il libro-inchiesta di Anna Politkovskaja

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Assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006, nei suoi articoli pubblicati su Novaja Gazeta Anna Politkovskaja si batteva da anni per i diritti umani, in particolare quelli della minoranza cecena, e condannava la condotta politica criminale del presidente Putin.
La Russia di Putin è una dura critica al regime del presidente russo fatta attraverso viaggi e interviste dei vari connazionali che aiutano la scrittrice a tratteggiare la società sovietica del ventunesimo secolo. Il suo tono è durissimo.
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“Con il presidente Putin non riusciremo a dare forma alla nostra democrazia, torneremo solo al passato. Non sono ottimista in questo senso e quindi il mio libro è pessimista. Non ho più speranza nella mia anima. Solo un cambio di leadership potrebbe consentirmi di sperare”, scriveva Anna Politkovskaja.
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La prima parte del libro si focalizza sull’esercito russo, descritto come campo di concentramento dove i giovani soldati vengono sottoposti a vessazioni da parte dei loro superiori, e sulle falsificazioni effettuate dai funzionari dell’esercito tramite la creazione di documenti e false prove.
Nella seconda parte invece Politkovskaja si sofferma sulla dura repressione armata messa in atto dal governo nei confronti dei ceceni. La Russia di Putin resta una lettura essenziale per capire perché la Russia sia “un mostro di democrazia”, come la definisce la stessa giornalista, cioè un Paese dove la democrazia è solo un travestimento.
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Fonte: The Vision
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