Extrapolations

Extrapolations, serie sul cambiamento climatico con un cast stellare

Scienza e ambiente

Extrapolations, dal 17 marzo su Apple Tv+, è una serie in otto episodi che mostra il declino del pianeta in un un futuro prossimo in cui gli effetti del cambiamento climatico sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana. Otto storie che coprono un arco narrativo di vari decenni che descrivono un destino che ci accomuna tutti. “Abbiamo il potenziale e la capacità di costruire un futuro diverso da quello che stiamo creando” ha spiegato la produttrice dello show Dorothy Fortenberry (le nostre interviste video sono anche Scott Z Burns, Michael Ellenberg, agli attori Diane Lane, Michael Galdolfini, Indira Varma e Tahar Rahim). “Il nostro obiettivo era influenzare positivamente il pubblico, creando qualcosa di divertente, emozionante, attraente grazie ad attori popolari, in modo che lo spettatore continuasse a guardare gli episodi: non può influenzarlo se spegne la televisione” ha continuato la showrunner.

Un grado per volta

Un aumento di 1,5° della temperatura globale rispetto ai livelli preindustriali implica che il 14% della popolazione terrestre sarà esposto a forti ondate di calore almeno una volta ogni cinque anni. Un aumento di 1,8° porterà alla morte di molte zone degli oceani e a malformazioni cardiache legata al caldo; un aumento di 1,83° causerà estati senza ghiaccio e un’ulteriore acidificazione dell’Oceano Artico. Con 2,2° in più il caldo estremo causerà l’estinzione dell’Amazzonia, incendi e un maggior numero di specie estinte; 2,32° in più porteranno a inondazioni su scala massiccia, mentre alcune regioni del pianeta dovranno affrontare tempeste estreme, siccità e carestie. Un aumento di 2,44° porterà all’estinzione delle barriere coralline e città costiere come Osaka verranno sommerse.

Scenari ed episodi di Extrapolations

Ciascuno di questi allarmanti dati ispira un episodio specifico di Extrapolations: la puntata ambientata nel 2037 mostra alcuni potenti a cui non importa portare il pianeta alla rovina per profitto; nel 2046 una ricercatrice cerca l’unica balena non estinta; nel 2047 un rabbino e una teenager idealista si interrogano sulla follia umana; nel 2059 una donna può salvare il mondo o distruggerlo e il seguito mostra l’esito del suo tentativo; nel 2066 c’è chi sacrifica i propri ricordi per crearne altri artificiali, venduti a clienti; nel 2068 l’umanità deve decidere se sottrarsi alla mortalità digitalizzando la propria mente e nel 2070 un Ad è chiamato a render conto dei danni causati al pianeta.

50 sfumature di riscaldamento globale

La puntata nella quale Sienna Miller conversa con l’ultima balena è secondo noi la più bella: se tutti avessimo la possibilità di farlo, anche solo una volta nella vita, non avremmo più il coraggio di far prevalere i nostri interessi a costo dell’estinzione di altre specie. Nella storia che vede protagonista Indira Varma, un’imprenditrice è messa di fronte a una scelta morale che potrebbe risolvere il problema della siccità o dare al pianeta il colpo di grazia- Questa è la puntata che più ispira una tormentata riflessione nel pubblico: “Gita è l’amministratore delegato di un’industria che produce velivoli a emissioni zero” ha spiegato l’attrice di Game of Thrones e Torchwood, “Il mio personaggio è di origini indiane, conosce il disordine che il cambiamento climatico ha lasciato in India con la siccità.” ha spiegato.

Extrapolations e cyberpunk

Ci sono molti scienziati secondo cui la geoingegneria può fare la differenza, ma chi sta davvero facendo qualcosa, nonostante si sappia da tempo che pagheremo caro il riscaldamento global? Solo chi ci guadagna sembra interessato a muoversi” a osservato a malincuore. Nell’episodio “cyberpunk” sugli innesti di memoria, il pubblico è invitato a riflettere su usi e abusi e della tecnologia: “Ci sono due lati della tecnologia, uno buono e uno cattivo” ci ha detto Tahir Rahim, “Da una parte ci sono i pannelli solari e dall’altra il gasolio. Spesso si sviluppa una nuova tecnologia per fare del bene, ma può essere usata per fare cose cattive da individui che usano la tecnologia per il profitto”.

Quello che ognuno può fare

Extrapolations è chiaramente il frutto di una produzione che non ha badato a spese: tecnicamente impeccabile e con un foltissimo cast di star provenienti da tutto il mondo – come in tutto il mondo è stata girata la serie tra Londra, Tel Aviv, New York, Miami, San Francisco, la Norvegia, la Colombia e la Russia – non è un esemplare di arte per l’arte. Come dichiara il suo creatore Scott Z Burns, viene realizzata con lo scopo di sensibilizzare verso l’argomento degli stravolgimenti climatici e ispirare al cambiamento, non solo su grande scala, anche nel proprio piccolo.

Diane Lane ha dichiarato di averne fatto una personale ossessione: “Ricordo di aver pensato ‘dove va a finire tutta la mia spazzatura?’. La mia idea di inferno è questo incubo in cui sono intrappolata con tutti i rifiuti prodotta da me, i rifiuti generati dai miei bisogni egoistici” ha rivelato. “Penso alla generazione futura, a quella di mia figlia, e mi rendo conto che conservare le risorse è importante, sia che si tratti di come si mangia, di come ci si veste, di dove si fa la spesa, di conoscere le politiche delle aziende a cui si dà denaro. E dobbiamo conservare l’acqua”. Ognuno di noi può contribuire a salvare il pianeta.

Fonte: Wired

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