Il pericolo invisibile nell'acqua minerale: la contaminazione da PFAS

contaminazione da PFAS
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Contaminazione da PFAS? Abbiamo sempre pensato che l'acqua minerale fosse il rifugio sicuro per dissetarsi, per sfuggire alla routine della quotidianità, per nutrire il corpo e la mente. Ma dietro ogni bottiglia c'è un mondo che spesso ignoriamo, un mondo fatto di sostanze che non si vedono, ma che ci contaminano lentamente. Le recenti rivelazioni sulle contaminazioni da PFAS nelle acque minerali europee ci costringono a fare i conti con una realtà scomoda: quella che l'acqua che scorre dai nostri rubinetti e che compriamo al supermercato potrebbe non essere affatto così pura come crediamo. Una paura che ci travolge, ma che ci costringe anche a riflettere sulla sicurezza di ciò che consumiamo, e sul lungo viaggio che ogni bottiglia compie prima di arrivare nelle nostre mani.

L'associazione ambientalista Pesticide Action Network Europe (PAN Europe) ha rilevato la presenza di PFAS, composti perfluoroalchilici dannosi per la salute, in numerosi marchi di acqua minerale. Sebbene queste acque non siano vendute in Italia, la situazione solleva interrogativi sulla sicurezza dell'acqua che consumiamo ogni giorno.

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I PFAS, acronimo di sostanze perfluoroalchiliche, sono una classe di composti chimici sintetici utilizzati in una vasta gamma di prodotti industriali e di consumo, tra cui i pesticidi, i rivestimenti antiaderenti e gli imballaggi. Una delle principali preoccupazioni riguardo ai PFAS è la loro incredibile resistenza al degrado ambientale, che li rendono inquinanti persistenti e potenzialmente pericolosi per la salute umana. Tra i composti più problematici troviamo l'acido trifluoroacetico (TFA), che si forma come sottoprodotto della degradazione di pesticidi e altre sostanze chimiche.

L'impatto del TFA sulla salute e sull'ambiente

Il TFA è una sostanza chimica che non solo è difficile da eliminare, ma è anche altamente mobile nell'ambiente. Questo significa che può contaminare facilmente l'acqua e il suolo, rendendo arduo qualsiasi intervento di bonifica. Ma l'aspetto più preoccupante riguarda gli effetti che queste sostanze possono avere sulla salute umana. Studi scientifici hanno dimostrato che i PFAS, incluso il TFA, sono tossici per il sistema riproduttivo e il fegato, e possono accumularsi negli organismi viventi, con rischi potenzialmente gravi per la salute a lungo termine.

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Oltre a questi effetti diretti, i PFAS sono anche noti per la loro capacità di contaminare l'acqua potabile ei corsi d'acqua, come confermato da studi condotti in diverse aree del mondo.

L'Italia non è immune al pericolo

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Anche se le marche di acqua minerale contaminata rilevate dallo studio non sono vendute in Italia, il nostro Paese non è esente dal problema. Un rapporto pubblicato da Greenpeace nel giugno 2024 ha evidenziato la presenza di PFAS in numerosi corsi d'acqua italiani, in particolare in 16 delle 20 regioni del Paese. Il 17% dei campioni testati ha mostrato tracce di queste sostanze chimiche, il che solleva preoccupazioni riguardo alla qualità dell'acqua potabile in Italia.

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Ma la situazione italiana è ancor più complessa. La contaminazione da PFAS è legata in modo particolare ad alcuni eventi locali, come quello del Veneto, dove il processo penale relativo allo scandalo PFAS coinvolge dirigenti della Miteni e delle società ad essa legate. Nel 2013, è stato scoperto un grave inquinamento da PFAS in una vasta falda acquifera che ha contaminato l'acqua potabile per circa 350.000 persone nelle province di Vicenza, Verona e Padova. Studi successivi hanno dimostrato che questa contaminazione ha avuto un impatto significativo sulla salute pubblica, con un aumento della mortalità nella “zona rossa” dove la contaminazione era più elevata. Tra il 1985 e il 2018, si stima che quasi 4.000 persone siano morte a causa dell'esposizione ai PFAS, con una media di un decesso ogni tre giorni.

L'approccio normativo sulle contaminazione da PFAS

In risposta a questa minaccia globale, la Commissione Europea sta lavorando a una proposta di regolamento che potrebbe portare alla discussione di pesticidi contenenti TFA e altre sostanze simili. Tuttavia, il processo normativo è lento e complesso, e gli interventi concreti per limitare l'uso dei PFAS non sono ancora sufficientemente rapidi. Questo solleva dubbi sull'efficacia delle attuali politiche nel proteggere la salute pubblica.

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Le organizzazioni ambientaliste, infatti, chiedono misure più urgenti per affrontare la contaminazione da PFAS, che non solo minaccia la salute umana, ma rappresenta anche un grave rischio per l'ambiente. La difficoltà di rimuovere questi composti chimici una volta che sono presenti nell'ambiente richiede una risposta decisa e immediata da parte dei governi e delle autorità sanitarie.

Indice dei contenuti
  • L'Italia non è immune al pericolo
  • L'approccio normativo sulle contaminazione da PFAS
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